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Pecora Nera Visioni |
Non riusciva a staccargli
gli occhi di dosso. Non che fosse particolarmente bello, in realtà.
Non aveva nulla di speciale. Ma più lo guardava, più si
sentiva attratta. Era magnetico. Stava lì a guardarlo, come una
cretina, incapace di scuotersi e di fare un solo passo. Lui si era accorto
subito di essere osservato. Continuando a parlare con altre persone,
le gettava di tanto in tanto uno sguardo interrogativo, perplesso, curioso,
sempre più curioso. Lei avvampava, di vergogna e di eccitazione,
ma rimaneva lì. Non che pensasse di piacergli, assolutamente.
Lei che amava di sé solo i suoi capelli, quella chioma rossa
che le scendeva a onde sulla schiena, fino alla vita, come lingue di
fuoco, non poteva pensare di far colpo su uno come lui. Uno che sembrava
poter avere il mondo ai suoi piedi, se solo lo avesse voluto. Lo guardava
insistentemente, eppure con timidezza, e con una sorta di stupore infantile.
Poi lui si era mosso. Le era sembrato che stesse avanzando verso di
lei, e non sapeva se sperarlo o temerlo, se rimanere lì o scappare.
Finché, quando era ormai a un passo da lei, si era fermato a
salutare una donna. Uno schianto di donna, una che il mondo lo aveva
sul serio ai suoi piedi. Di fronte a quella sconosciuta lei sentiva
di scomparire. Voleva scomparire. Lui era vicino, tanto vicino che poteva
sentire il suo profumo. Parlava con quella donna, e aveva una voce calda
e avvolgente. Chissà come sarebbe stato se quella voce avesse
avvolto lei. Chissà come sarebbe stato farsi accarezzare da quelle
mani, sentire il sapore della sua bocca. Si era allontanata, non aveva
più senso restare lì. Aveva sognato per un momento ad
occhi aperti, ma ora non aveva voglia che di tornarsene a casa sua.
E in punta di piedi, senza salutare nessuno, senza far rumore, era andata
via. |