Un giorno di festa
Vinicio De Marchis e Massimiliano Lanzidei
2500 battute

C'ero anch'io il giorno in cui gli alieni ripartirono da Roccasanta. Era la festa del Patrono e mio padre dice che un casino così non s'era più visto da quando avevano ammazzato don Giulio negli anni cinquanta.
Che gli alieni all'inizio non erano proprio contenti di essere arrivati sulla terra, e a Roccasanta, per giunta. Però l'astronave la dovevano riparare, le materie prime qui le hanno trovate, e mica potevano atterrare al centro di Roma o a Trafalgar Square. La Rocca andava più che bene.
Comunque, e non faccio per vantarmi, oltre ai materiali avevano bisogno anche di un meccanico e, dopo tanti anni passati a bottega da zio Mario, una mano gliel'ho data. A lavorare di notte, perché di giorno era meglio non farsi vedere a trafficare con arnesi strani, perché di quelli del paese ci si poteva fidare, ma qualche forestiero capitava sempre.
E qualche voce deve essere trapelata perché ogni giorno c'erano facce nuove a passeggio per le vie del borgo.
Il giorno della processione poi il paese era stracolmo e tra la gente che si affollava intorno alle bancarelle riconoscevi subito quelli che della festa non gliene importava niente. Tentavano di mimetizzarsi ma lo vedevi che stavano cercando qualcosa. E più il tempo passava più sembravano nervosi.
Quella sera alla Madonna abbiamo fatto fare un giro più lungo del solito. Durante il corteo facevamo partire all'improvviso salve di fuochi d'artificio da ogni angolo del paese, e vedevamo questi tizi che schizzavano in tutte le direzioni. Parlavano senza interruzione nei cellulari, e si guardavano di continuo intorno.
A mezzanotte ci siamo radunati tutti davanti alla chiesa, la Madonna è entrata e dal campanile è venuta giù una cacofonia di rintocchi che ti entrava fino nelle ossa. E' stato allora che ho sentito uno dei tipi, urlare nel telefonino:"Non è possibile: un'astronave mica la nascondi così. Continuate a cercare!"
La festa è finita, ce ne siamo andati a dormire e anche quegli altri hanno rinunciato alle ricerche e si sono convinti che gli alieni non esistono.
L'astronave è decollata all'alba, senza clamore, li avevamo già festeggiati portandoli in giro travestiti da statua della Madonna.
Poi, la settimana appresso, uno di quei tizi sospetti è tornato al bar Peppino. Quando è uscito e ha alzato lo sguardo quasi gli viene un colpo.
"I... i... il campanile... che fine ha fatto?" ha balbettato.
Mica potevo dirgli che quello che aveva visto lui doveva essere già dalle parti di Alpha Centauri: "Quale campanile?", ho chiesto.