Interstellar Overdrive
Naiima
2478 battute

“...arriva un momento... un momento nella vita di ogni uomo, in cui la relazione tra spazio e tempo... non ha più importanza...
Per me non ha più importanza...
Da quando non so... diventa difficile ricordare e forse non serve: il comandante di una nave ha ben altre questioni di cui occuparsi ma, trasferire il proprio resoconto del viaggio al diario di bordo, significa lasciare qualcosa di diverso dalla fredda registrazione degli strumenti, diventa un racconto carico d’umanità... il racconto della debolezza dell’uomo...
 
Ho esercitato il distacco dalle passioni e questo mi ha consentito di mantenere il controllo sulle situazioni più difficili, salvando così il mio equipaggio, riportando ogni volta la nave a casa...
Le emozioni, prima o poi, offuscano le menti, anche dei più valorosi... fino a perderli tutti...
 
Provo uno strano senso di onnipotenza ad esser scampato, il solo tra tutti i membri dell’equipaggio, alla morte... probabilmente fin dall’inizio ero destinato alla sopravvivenza: quale comandante di una nave siderale, di questa sono parte... con essa in simbiosi... il suo cuore vivo e pulsante...
 
Le nostre navi sono progettate per avere durata illimitata, se la tecnologia non innescasse processi di rinnovamento della flotta, viaggerebbero in eterno. Le connessioni che rendono il mio corpo e la mia mente parti integranti dell’astronave, mi tengono in vita finchè vive la nave: questo mi conferisce una sorta di immortalità.
 
Il mio viaggio dura da 1025 anni: da quando la nave è alla deriva. Non ho più speranza di tornare, di fermarmi... Nessuno del mio equipaggio è sopravvissuto... e pur avendo raggiunto un livello superiore di coscienza, ho necessità di stabilire un dialogo, di trasmettere il mio pensiero, non solo al diario di bordo...
Mi sento solo ma, si sa, la solitudine fa parte del destino di un comandante... così come del destino degli dei...
 
A viaggiare così a lungo verso l’infinito, non puoi non riflettere su Dio.
 
Non ho mai creduto. Ho una natura profondamente scettica. Eppure, in alcuni momenti mi sono sorpreso a parlare con Lui... e persino ad attenderne una risposta... Talvolta ho l’impressione di giocare una partita a scacchi... una partita con un unico giocatore che svolge entrambe le parti... azione e reazione... botta e risposta...
 
...mi appare evidente dunque, in questo istante, il motivo per cui Dio non può rispondermi... naturale... ed estremamente logico: ...la sola ragione ammissibile è che...
...IO, sono DIO...”