Portami via
Anna Profumo
2494 battute

Extraterrestre,  portami via, la la la, la.
Questa canzone mi ricorda quando ero ragazzina, guardando il cielo pieno di stelle, quante volte ho espressa questa preghiera.
Dove sei Extraterrestre, portami via da questa vita fatta di giorni uguali, di prove da sostenere, di delusioni, di urla, di sole e di pioggia.
 
Una ventata fa sbattere i vetri e spalanca la finestra, un Extraterrestre è appena entrato nella stanza. Mi tranquillizzo pensando che forse ho definitivamente perso il senno, il cuore in fuga pronto all'infarto, torna al suo posto nel petto.
 
Ha quattro occhi. Due più piccoli nerissimi, fanno uno strano effetto sembrano risucchiarti. Il fisico è imponente non capisco dove iniziano e dove finiscono i muscoli che si confondono con la tutina verde e blu che lo avvolge.
Per stare in piedi nel mio appartamento curva leggermente la testa che sfiora il soffitto. Si guarda intorno, muove verso di me e perde l'equilibrio, sembra cadere sulla scrivania che ha davanti, la sposta urtando ma poi la rimette a posto.
Mi tiene sotto tiro con lo sguardo, mentre il corpo si muove in un altra direzione, travolgendo tutti gli oggetti troppo bassi.
 
Il mio cervello non produce nessun tipo di suggerimento, resto immobile davanti all'essere che si aggira nella mia casa.
Mi chiedo se legga nel pensiero, portami via, portami via. Non legge niente.
 
Sono il primo terrestre che incontra.
Cosa starà pensando, a cominciare da me, gli piacerà questo mondo?
 
È un dialogo silenzioso quello che incominciamo, sguardi che sono domande. Guarda mi dice aprendo la mano. Mostra il suo mondo, due esseri simili in primo piano, tutto intorno un paesaggio ammantato di bianco, sembra neve.
Extraterrestre Portami via, portami via. Mi piace, se vuoi portami lì.
 
Libera. Mi ha detto.
Forse non c'è spazio nel suo mondo, forse non può portarmi con se.
Libera. Non capisco a cosa si riferisce.
E mentre penso questo.
Rivedo i vecchi nemici avvicinarsi, minacciosi strisciare armati verso di me.
Rivedo le battaglie del passato, quelle in cui cadevo e i nemici stringevano forte alla gola.
Ora è il riflesso della mia immagine nello specchio che afferra la gola e stringe. L'Extraterrestre guarda immobile.
Sono gli stessi conati di vomito che salgono dallo stomaco.
 
Libera, puoi farcela.
Guardo interrogativa e spaventata nei quattro occhi l'Extraterrestre.
Scuote la testa. Tutti i fantasmi vengono spazzati via.
Non posso portarti via, non posso rimanere.
Le stesse lacrime scendono dagli occhi.
Arrivederci. Saluta andando via.