“Siam tre sorelle, siam tutte belle…”
Aldina Silvestri
2456 battute

Anzi in realtà siamo quattro. Quattro splendide morette, riccioline, lisce, tutte diverse, qualcuna con i capelli tinti, qualcuna con un orecchino di troppo, ma tutte ancora uguali a quelle donne prosperose con i cappelli da cow-boy che si vedono oggi nelle foto in bianco e nero della Coca Cola dei bar.
La mattina ci svegliamo tutte insieme, per preparaci chi per la scuola, chi per l’università, chi, più fortunata, per un giorno di vacanza. Ci incontriamo nel corridoio ancora con gli occhi semichiusi, in pigiama, pigiami che solo noi conosciamo e che non faremo mai vedere a nessuno. Ci salutiamo sempre con un sorriso, anche se magari la sera prima abbiamo litigato per quella magliettina gialla che ci siamo rubate a vicenda; e dopo i primi momenti di dormiveglia si corre via, ognuna dove deve andare; ci auguriamo in bocca al lupo, chi dice di non stare a dieta mette un biscotto in bocca, e scappiamo via giù per le scale, dopo aver aspettato invano che diventasse verde il pulsante dell’ascensore.
Nelle ore seguenti non siamo più quattro sorelle, ma semplicemente quattro ragazze ognuna con le proprie cose da fare: Maria diventa un famoso chirurgo, alle prese con un librone di anatomia; Alice una casalinga, che esce per fare la spesa, per comprare le sigarette, il giornale; Elisa una maestra di storia dell’arte, che spiega ai suoi compagni; Lucia una disertatrice, perché quella mattina non è entrata a scuola.
Ma poi a ora di pranzo ci si rivede tutte a casa, rientriamo ognuna con il suo mazzetto di chiavi, anche se c’è sempre chi lo dimentica all’ingresso:e allora citofona, e noi apriamo senza chiedere “chi è?”, già lo sappiamo. Buttiamo le borse a terra, chi è più ordinata sul letto; e poi tutte sedute a tavola, senza nemmeno lavarci le mani, tanto siamo a casa, siamo tra noi. A tavola conchigliette con sugo e piselli, quelle fatte dai nonni, talmente buone che le mangia di gusto anche chi dice di stare a dieta. Parliamo sempre con i bocconi tra i denti, ci raccontiamo cosa abbiamo fatto in quelle cinque ore, i Sette in storia, gli Otto in latino, i prossimi compiti, le novità.
Poi facciamo il famoso fuggi-fuggi per non sparecchiare la tavola, e ogni giorno istituiamo una regola nuova: l’ultima era “ognuno toglie il suo piatto e un’altra cosa”. Mai rispettata.
Ci buttiamo sul divano, e mentre in silenzio giriamo i canali, pensiamo tutte a com’è bello essere in quattro, per commentare insieme ogni programma televisivo.