Buio
Le pillole io questa volta me le ingoio. Un bel flacone di tranquillanti da deglutire con un po’ d’acqua, senza fretta. Non ho fretta di morire ma è una cosa da fare. Devo solo organizzare i particolari, il luogo, il momento migliore per rendere quest’attimo unico ed irripetibile.
Mia madre si affaccia sulla porta della camera, ma è già dal corridoio che mi sta urlando, come al solito. E’ quasi l’una e svogliatamente mi alzo dal letto. La barba è sfatta e gli occhi sono gonfi. Non dormo bene, non ci sono mai riuscito. Il sonno è per chi se lo merita, per chi mette al mondo figli e si compra la villa, non per un testa di cazzo come me.
Alle 8 sono già arrivati. Tutti intorno a mio padre che sembra un tacchino il giorno del ringraziamento quando ancora non sa che finirà nel forno. Tutti ci finiremo, ma io me ne vado questa sera, ho deciso. Quale occasione migliore per sparire, proprio quando tutta la famiglia riunita si lancia occhiate preoccupate su quanto ho bevuto o se ho fatto quel colloquio di lavoro stagionale? Ma ho deciso e indietro non torno.
Adesso, al buio, disteso sul letto chiudo gli occhi e assaporo la morte che sta arrivando.
Buon compleanno papà, spero che il mio regalo ti piaccia. |