Genitori e figli
Loretta Losa
2418 battute

La mia famiglia è una normale famiglia. I miei genitori hanno i loro limiti di genitori, come io ho i miei limiti di figlia.
Molti fanno risalire i problemi dei figli ai genitori, io no. Io credo che se abbiamo proprio questi genitori è perché, in qualche modo, ce li siamo scelti noi. Sembra incredibile, verrebbe anche voglia, lì per lì, di schiaffeggiarsi da soli…ma poi a pensarci, io non sarei quella che sono se non avessi avuto proprio i genitori che ho.
Sono insicura e arrogante come mio padre, quando mi innervosisco inizio a balbettare, proprio come fa lui. Entrambi abbiamo difficoltà con la esse e la zeta quando compaiono nella stessa parola: “sensa” anziché “senza”.
Mio papà mi leggeva le favole da piccola. Ho ancora il non confessato desiderio che qualcuno me le legga ancora adesso. Un suo altro dono immane è stato l’amore per la natura e gli animali. Lui parla molto con gli animali (e poco con le persone), coi gatti! E la cosa più sorprendente è che gli rispondono…uno può anche non crederci.
Con mia mamma è un po’ più complicato: lei è dei gemelli: praticamente doppia personalità, per cui è stata da sempre fatina o strega. Questa è la percezione che possono avere, per dire, i bambini di tre anni. Un po’ inconsueto pensare che questo sguardo dicotonico possa persistere in me, che di anni ne ho trenta, ma se conosceste mia mamma mi capireste! Nella sua famiglia i bambini sono considerati senza intelligenza e forse anche senz’anima e lei mi ha trattato di conseguenza. Per dire, a quattro o cinque anni vado da lei e le chiedo se mi insegna a scrivere. Risposta: “impari quando vai a scuola, come tutti gli altri!”. “Come tutti gli altri” è sempre stato il suo motto, riferito a me. Ha sempre desiderato una figliola media e forse anche solo per farle dispetto non lo sono mai stata!
Quindi in qualche modo le devo molto di più di quanto non appaia.
Le difficoltà che incontriamo ci forgiano. I miei di difficoltà non è che proprio non me ne abbiano create. Però devo dire che guardando indietro mi accorgo di quanto ci abbiano comunque provato e di quanto comunque mi volessero bene, anche se incapaci di farmelo comprendere. Più di tutto penso, a costo di apparir banale, che ogni giorno della mia vita lo devo a loro. Li ringrazio. Cerco di vedere oltre, di trovare nel limite tutta la ricchezza possibile e spero di poter ripagare il debito di gratitudine che ho nei loro riguardi.