Occhi che ti specchiano
Mi specchio nei tuoi occhi grandi, meravigliato ogni giorno dal miracolo della natura che tu rappresenti. La bocca carnosa è quella di tua madre, la forma arrotondata del viso ricorda il nonno materno, le mani sono tozze come quelle di mio padre, ma il taglio e il colore degli occhi sono assolutamente identici ai miei. Scruto le tue pupille e contemplo il verde dell’iride, covando nell’animo un groviglio di pensieri. Mi vengono i brividi a ricordare la miriade di marachelle che ho combinato nella mia infanzia e peggio ancora le mie malefatte da adolescente. I nonni ti parleranno bene di me e, tutto sommato, sono stato un buon figlio per loro: ero bravo a scuola, socievole, laborioso e infine mi sto dimostrando un generoso padre di famiglia... ma forse cambierebbero idea se sapessero dei disastri che ho nascosto dietro alle bugie da bambino o delle bravate che ho commesso con gli amici! Più ti guardo, innocente frugoletto, e più mi spaventa la certezza che anche tu un giorno ti ubriacherai, commetterai degli errori, farai del male a te stesso e ad altri. Ma d’altra parte non ho alcuna alternativa e non posso che arrendermi alle regole della vita. Se fossero esistite delle magiche bolle protettive, io stesso sarei stato soffocato dal troppo amore e tu probabilmente non saresti neppure nato. Non ci resta che rassegnarci a cercare di restare aggrappati il più possibile, come dei minuscoli parassiti, al dorso del Pianeta. Dobbiamo imparare a rispettare i suoi tempi e le sue decisioni: come un gigante addormentato, lui respira vita e quando inspira la fa terminare.
Qualunque cosa accada, figlio mio ti voglio bene. |