Una Pillola Familiare per Anonima Scrittori
Alfredo Bruni
2402 battute

  Mancavano 3 ore alla partenza. La macchina era davanti a casa, carica di roba. Anche la nonna sarebbe arrivata a momenti.
  Andò nell’altra stanza per spegnere il computer. Dopo un po’ la moglie entrò nella stanza e non lo trovò. Il computer era ancora acceso. La finestra era chiusa e nella stanza non c’erano altre aperture. Giovanna spense il computer e girò tutta la casa, 4 stanze più la cucina e il bagno, ma di Antonio nemmeno l’ombra.
  “Sarà sceso un momento, a controllare che non rubano niente, Antonio nemmeno fuma” pensò.
  Arrivò la nonna, che non potevano lasciare sola in città, anche se andavano via solo per 15 giorni. “Antonio è alla macchina?”
  “Non l’ho visto,” disse la vecchia con la sua voce da dentiera.
  Quando passarono altre 2 ore, le figlie incominciavano ad allarmarsi. Amalia aveva il fidanzato che l’aspettava al mare, e l’anno prima Giorgia aveva visto un bel tedesco. Alle 9 di sera chiamarono in Centrale. Le ragazze restarono deluse, per la mancata partenza, e anche Giovanna, che lavorava nell’ufficio di un notaio, più che preoccupata, sembrava contrariata. Solo la nonna fu felice di tornarsene a casa. Il mare non le era mai piaciuto e il 15 doveva ritirare la pensione.
  In autunno riaprirono le scuole e Giovanna, che si considerava vedova, incominciò a frequentare il praticante dello studio, che aveva 9 anni meno di lei. Le figlie uscivano con 2 Bulgari, arrivati da poco in città, ma con tutti i permessi in regola, che lavoravano ai mercati generali, e la nonna continuava a ritirare la pensione il 15 di ogni mese. Di tanto in tanto, per prudenza, andavano in commissariato a chiedere notizie.
  A dicembre venne il socio di Antonio, e disse se poteva guardare nel computer, perché aveva bisogno di controllare qualche nota spesa che lui non trovava più.
  Giovanna, che era ancora in vestaglia senza la cintura, lo accompagnò nello studio e Giuseppe lo accese subito. La pagina iniziale si aprì su Anonima Scrittori e Antonio era lì nella stanza. “Ci hai fatto stare in pensiero,” disse Giovanna.
  “Ero qui a scrivere la Pillola Familiare, con la storia delle vacanze non avevo fatto in tempo.”   “È uno dei tuoi concorsi letterari, che ti fanno perdere solo tempo?” chiese Giovanna, delusa.   “Se vuoi, possiamo dire anche così,” disse Antonio dando uno sguardo a quello che aveva scritto. Dopo tanti mesi, sembrava in forma, a parte la barba lunga e la camicia estiva.