Un ricordo
Finivo in fretta di mangiare i soliti maccheroni conditi con un quintale di ragł, poi aspettavo guardando mio padre finire i suoi. Lui mangiava con calma e fingeva di non accorgersi della mia fretta. Mi lasciava rosolare a fuoco lento nella mia attesa, poi quando aveva ultimato, si metteva uno stuzzicadenti in bocca, si sedeva sulla poltrona blu e mi sorrideva. Quando accavallava le gambe e mi tendeva le mani ero lesto a prenderle per mettermi a cavalcioni sul suo piedone che penzolava. Era una cavalcata favolosa, cinque minuti di rodeo in cui saltavo, scivolavo, ridevo a crepapelle, ma non cadevo gił, perché tenevo stretto stretto le mani del mio babbo. |