Ordinaria routine
Gabriele D’Arrigo
2188 battute

- Cristo santo!- ed Henry sbatté la porta.
Frugò nella giacca, estrasse un pacchetto di morbide, ne tirò fuori una storta e malconcia abbastanza da poter assomigliare al suo pene dopo la sera a settimana che passava con Melinda, la sua amante, e a tentoni cercò l’accendino.
Era proprio una rompipalle sua moglie.
Certo, pensava lo stesso ogni volta che litigavano, e la cosa andava avanti da anni ormai…ma questa volta Henry era proprio uscito dai gangheri.
“Sei un buono a nulla, non alzi mai il culo per pulire il moccio a tua figlia, trovati un lavoro, finiscila di scopare come un topo e soprattutto piegati i calzini” la sua voce continuava a rimproverarlo nella sua testa.
Ma questa volta era troppo:
- Faccio i bagagli e parto con Melissa- borbottò mentre, con passo stizzito, faceva i tre gradini che separavano l’uscio della sua porta dal marciapiede.
Quante volte ci aveva pensato? Mollare tutto e fuggire. Fanculo al lavoro, “E, per dirla tutta, Corwin mi ha proprio rotto i coglioni. Non ne posso più di passargli le telefonate mentre guarda il fondoschiena alla tua segretaria”, pensò disgustato.
E fanculo a sua figlia che doveva portare tutti i giorni a scuola; non era neanche sicuro che fosse sua, con quegli occhi verdi e i rotoli di ciccia sudata.
E fanculo a suo fratello, rimasto cieco da un occhio dopo un incidente sul lavoro e che beveva come una maledetto spugna tutti i santissimi giorni.
E soprattutto fanculo a lei, a Maria , con cui era sposato da quarant’anni e che non poteva sopportare più, a meno che, forse, non ci fossero una bara e tre metri di terra a separarli.
- Sai che ti dico? Fanculo pure a Melissa- e la mano frugò disperata in tutte le tasche dei calzoni, ma senza risultati – E cristo…pure questa ci voleva; dove ho messo l’accendino?-
Rassegnato Henry salì uno a uno i gradini che portavano a casa; bussò con uno sforzo sovraumano e aspettò che la porta si aprisse.
Maria si presentò sull’uscio, con le braccia puntate sui fianchi, e lo guardò in cagnesco.
- Ei Mary…per caso hai d’accendere?- la supplicò sbattendo le ciglia come un cane che torna a casa scodinzolando.
- Entra dentro, poco di buono- sibilò lei.
E’ bello poter avere una famiglia…