INERTIA CREEPS (reprise)
Carlo Miccio
2476 battute

 
Il cadavere è ancora li, steso sul pavimento del centro commerciale, mentre la gente gironzola carica di buste: i negozi non hanno voluto chiudere e la gente continua a fare la spesa come al solito, aggirando il corpo steso per terra. Mostri dell’inerzia.
Maschio sovrappeso vestito da vittima della legge Basaglia, stereo con cuffiette al collo, pantaloni troppo lunghi, sorriso idiota sul volto, mano serrata intorno al machete. Il mistero della sua morte aleggia fra le navate del centro commerciale: perché, si domanda l’ispettore X, e con lui un’intera città.
Il rapporto della centrale parla di Marco Cicoli,40 anni, celibe, grafico disoccupato. Nessun precedente, nessun parente stretto, nessun indizio di nessun genere. Voleva uccidere, quel giorno, era li per fare una strage, e per questo era stato ucciso. Lo stesso ispettore aveva dato l’ordine via radio, ma adesso contempla il cadavere riflettendo se non sia stato un eccesso di zelo, il suo. Assassino è lo stato recita un murale dipinto all’esterno del supermercato, e l’ispettore X sa di essere lui, lo stato.
Essendo il defunto un ex grafico, l’ispettore decide di farsi un giro alla Delta, l’agenzia che cura la pubblicità del centro commerciale.
La titolare in persona viene ad aprirgli la porta.
“Visto che brutta cosa?” sospira la titolare.
“Si. Lo conosceva?”
“Purtroppo si. Aveva lavorato qui  per un periodo di prova, e poi ha rifiutato l’assunzione”
“Rifiutato. Perché?”
“Lo stipendio. Dice che non era abbastanza”
“Quanto?”
“500€ al mese, per 40 ore alla settimana”
L’ispettore aggrotta le ciglia “2,84€ l’ora, ma è legale?”
“È quello che potevamo offrirgli , lui si è pure offeso, ha detto che era una paga da bambino tailandese, ma io non penso, come lui a quel prezzo ne trovo quanti ne voglio. La città brulica di disoccupati.”
L’ispettore X la guarda perplesso.
È una legge di mercato, aggiunge lei.
Già,una legge di mercato, pensa lui, mistero risolto. Ecco trovati vittima, colpevole, movente e arma del delitto in un colpo solo: le stragi nei supermercati non succedono perché qualche pazzoide si dimentica di prendere il Tavor. No, le stragi nei supermercati sono una semplice conseguenza delle leggi di mercato.
L’ispettore saluta ed esce. Istintivamente cerca una sigaretta: sul pacchetto c’è scritto che il fumo uccide, e la scritta lo spinge ad augurarsi un cancro in tempi rapidi. Ma poi decide semplicemente di non fare più la spesa in quel centro commerciale.
Pratica archiviata. Assassino è lo stato.