LA SIGNORINA TRISTE
Euridice
2481 battute

Il corpo senza vita di una donna di quarant' anni: la polizia lo aveva trovato a 9 giorni dalla morte, in un appartamento di una palazzina in via Neghelli n.58. A segnalare la presenza del cadavere, il cane della donna che aveva preso a raschiare con le unghie il portone di casa, e l'odore acre di un processo di putrefazione già in atto. La palazzina si era completamente impregnata di quell'odore di morte. La prima a percepirlo era stata una signora di 92 anni.
- Ho capito subito che alla signorina Giulia doveva essere successo qualcosa di grave. Quell'odore, per chi come me ha vissuto la guerra, è un odore inconfondibile, che non si dimentica.
A queste parole, la vecchia aveva aggiunto che alcuni giorni prima aveva sentito la signorina Giulia urlare, dire che era stanca, che non ne poteva più, che era diventata una situazione insostenibile.
- Penso che stesse litigando al telefono, perché non ho sentito né visto nessuno entrare o uscire da quella casa.
La "signorina triste", come la chiamavano tutti in quel condominio, viveva sola con il suo cane, ma ogni fine settimana riceveva le visite di un uomo all'apparenza molto più giovane di lei, che restava lì fino alla domenica notte, per poi andare via, furtivamente. O almeno così raccontava l'anziana signora.
- Ma era da più di un mese che quel giovanotto non si faceva più vedere da queste parti. E da più di un mese sentivo la signorina piangere, tutti i giorni.
Tutti, a esclusione del giorno della sua morte.
- Ricordo che verso l'ora di cena era venuta a chiedermi se potevo prestarle un disco di un cantante francese che piace tanto a mia nipote Rachele: mi aveva detto che le serviva per un'occasione speciale.
L'anziana aveva aggiunto di non aver mai visto la "signorina triste" così felice.
- Signor poliziotto, io non vorrei rubarle il mestiere, ma secondo me è stato quel giovanotto che l'ha uccisa, perché la signorina è molto ricca. Il ragazzo poi era troppo giovane per lei: poteva essere sua madre!
- Ecco, infatti: non pretenda di rubarmi il mestiere, signora.
A uccidere la "signorina triste", era stato un unico colpo di pistola, alla testa. Il sangue aveva imbrattato, tra le altre cose, un quadro di Dalì appeso alla parete.
"La persistenza della memoria, il quadro preferito di mia moglie", aveva pensato il giovane ispettore avvicinandosi alla parete.
Sul pavimento, il corpo della donna giaceva inerte.
Sul tavolo, un biglietto, con una frase scritta a matita:
"Suicidarmi m'ha salvato dalla Vita"