A cena con Elena poi rimandò la colomba
Fuori dalla stazione la città pareva popolata di luci. Qualcuno mi offriva il suo letto, ma le coperte erano poche, non bastavano per tutti e due, così quella notte dormii vicino a lui, comodo, ma nel sacco a pelo Appena arrivato mi mostrò dove sistemare quel po’ che restava della provincia, dove ripararlo dalla polvere bruna di cui ogni inverno si ricopriva il pavimento, forse da secoli, e si decise l’ora di cena. Vicino l’ingresso c’era la cucina, le stoviglie sembravano marcire da mesi tra i fornelli e il lavello: quella sera qualcuno avrebbe ordinato Annì non ci pensare, facciamo tutto noi Disse Pietro. Alfonso s’era presentato poco prima. Una mano gelida, pallida e gracile. Prese dal frigo una busta di sottilette ingiallite, sottomarca, e le sciolse nel sugo Annì… Qua i soldi non bastano…
Svelò un po di gobba Il mio profio di filo era un mostro! Citava Ermes e Paolo. Non studiavo altro Io invece solo Latino Rispose Also. Poi raccolse le stoviglie; suoni squillanti, regolari: avvertii che ero piaciuto anche a lui, non perché ero la novità del loro angolo di città. Piacqui ai loro amici, piacqui alle loro ragazze: ricordo di quella che mi svegliava, là in quella casa, senza accendere le luci, mi confondeva la riga fra le tempie, nell’ora in cui Bologna si animava di presepi, di famiglia Ma quella complicità nuova non poté nulla il giorno che presi a violentare la tavola con balbuzie liriche e latine. Prima di Natale li lasciai, ma quella sera mi ammonirono Tu non conosci il metro! Kundera…
Io cercai di riparare citando Elena di Troia, ma, beota, destai la loro fantasia che, fra un piatto e l’altro, figurò le mie nozze con una pupazza di carte, loghi per seni e simboli ermetici sul culo, e inutilmente ogni volta cercavo di spiegare poi che io avevo vista un’Elena per davvero, sotto un lécene, che poi l’avevo incontrata pure là fra i loro amici, le ragazze, e alla Salara: mi chiamarono Eleno, in un gioco di cui ridevamo insieme. Poi ho finto di dimenticare da loro il mio sacco a pelo, ho lasciato un tegumento, per chi cercheranno ancora a risvegliarli giovani e sognatori |