Mangio, la notte
Diego Pizzorno
763 battute

Mi alzo la notte ed apro il frigo. Sta lì, bianco e lucente nel giallo della luce della cucina. Solo le etichette hanno i colori, e un contorno di scritte. No, non sono bulimico, c’è che mi sveglio solo, e, anche se non è il cuore della notte, c’entra il mio cuore. Ho bisogno di compagnia e il cibo lo è. Lo afferro e lo preparo. Muovere qualche padella, alzare il coperchio della piastra, acchiappare un bollitore… E’ un muovere da scout, con la stessa morbosità, pure più affettata e contenta. Accendo il gas. Mi piace vedere le fiammelle azzurre. Tutto è compagnia, soprattutto la colonna sonora del cucinare. La musica del cibo che si scalda segue passo passo la mia attesa. Poi trilla un timer, s’accende una luce, o semplicemente mi scotto un dito. Mangio.