Pennette di fuoco
Alessandro Alessandrini
2472 battute

“Faccio tardi, comincia a preparare la cena!” esordisce mia moglie al telefono.
L’attimo di silenzio che segue questa affermazione la dice lunga sul mio stato d’animo.
Mi giro e vedo mio figlio sul seggiolone che mi guarda con aria di sfida.
“Scusa, ma la peste? Deve mangiare anche lui?” domando.
“Certo, che fa? Digiuna? Pensaci tu, che ci vuole?” controbatte la mia “dolce” metà e riaggancia.
Mi giro di nuovo…il faccino del capofamiglia è diventato ancora più truce.
“Pennette al salmone!” si accende una lampadina nella mia testa, piatto semplice ma gustoso.
Comincio a preparare il soffritto mentre il brodo vegetale per il pargolo sta già bollendo.
Nel frattempo il piccolo orco comincia a lamentarsi, il seggiolone non lo gradisce proprio ma io ho da fare, non posso prenderlo in braccio, non è il momento.
Butto nel brodo la minestrina, intanto faccio a pezzetti il salmone e aggiungo la salsa di pomodoro nella padella del soffritto.
Sento una serie di rumori, lo squaletto sta lanciando i giocattoli per terra, mentre il sottoscritto, incurante, mette olio e parmigiano nella scodella della pappa insieme al passato di verdure.
Anche l’acqua per la pasta è in ebollizione, mentre una serie di urla si aggiunge al rumore degli oggetti lanciati.
Squilla il telefono, è un tizio che mi vuole vendere per forza un aspirapolvere, cerco di sganciarmi mentre vedo mio figlio che si sta liberando dalle cinghie del seggiolone e si lancia nel vuoto…lo prendo al volo in un trambusto senza fine.
Lo risistemo nella sua prigione imbottita, intanto il soffritto è pronto ma lui non ne vuole sapere di stare fermo…non faccio in tempo a bloccarlo, allunga un braccio e tira la tovaglia facendo cadere un piatto e un bicchiere che si frantumano in mille pezzi per terra.
Con il piede cerco di ammassare i cocci in un angolo mentre butto le pennette nell’acqua bollente e scolo la minestrina per lui.
Squilla di nuovo il telefono, è sempre il tizio di prima…lo maltratto mentre aggiungo qualcosa nel soffritto.
Riaggancio, mi volto…l’occhio va sul salmone tagliato ancora sul piano della cucina.
Guardo la mia mano e vedo il vasetto di omogeneizzato…vuoto…nella confusione ho messo il contenuto nella padella. Intanto l’acqua della pasta è uscita dalla pentola…fiamma troppo alta.
Sento il rumore della chiave che gira nella serratura della porta di casa, è mia moglie.
Ci guarda…noi la guardiamo…tutto è contro di me.
“Dov’è il numero della pizza a domicilio?” le chiedo con aria di sufficienza.