Questa sera preparo io
Marco Ferrari
2473 battute

   Ci siamo, è quasi tutto pronto. Le ho lasciato un biglietto a colazione: “Questa sera preparo io. Un bacio.”
   Ho paura di essermi tradito e che adesso sospetti qualcosa. Di solito non sono così romantico...

   “Allora è vero, mi hai preparato una sorpresa! Incredibile!”
   “Purtroppo hai ragione, col passare degli anni mi sono trasformato in un orso brontolone, ma i miei sentimenti non sono cambiati. Sai bene che sono un uomo di poche parole e per decifrare il mio messaggio d’amore dovrai esercitare tutti i tuoi sensi.

   Lo spettacolo può cominciare, allestito in uno scenario suggestivo: il tavolo, la stanza, i piatti e le posate sono quelli di ogni giorno, ma alcuni dettagli hanno trasformato il palcoscenico quotidiano in qualcosa di insolito, di eccitante.
   Due abat jour illuminano gli angoli delle pareti e una semplice candela anima bottiglie, bicchieri e gesti, arricchendoli della loro ombra.

   Come uno squillo di trombe, la prima pietanza è preannunciata da un’ondata di fragrante profumo di zucca. Arancioni come quelli del suo bouquet di nozze, i fiori della zucca, resi leggermente croccanti, esplodono deliziosamente intrecciati con dei nastri di formaggio tenero.
   Si parla di lavoro, di parenti, di scadenze...

   Poi la fotografia della nostra vita insieme, fatta di giorni spesso monotoni, ma ugualmente preziosi: un mestolo gonfio di orecchiette, da gustare lasciandole aderire tra la lingua e il palato. C’è spazio anche per un bis.
   “Ti ricordi di Antonio e di Luisa, quando ci raggiunsero in montagna?”
   “E come faccio a dimenticare una della notti più allucinanti della mia vita! Pensavano che ci fossero lenzuola e coperte per tutti e invece abbiamo dovuto dormire, si fa per dire, tutti e quattro in quel letto già mezzo sfondato in partenza!”

   Esauriti i preliminari, ecco l’accelerazione verso i piaceri più forti: un piatto di fichi già spaccati, circondati da acini di uva bianca già sgranati. La pressione aumenta e la passione sale al punto giusto, sgombrando la mente dalla ruggine della routine.
   “Quest’estate non mi dispiacerebbe tornare in Grecia, magari alla scoperta di qualche isola nuova.”
   “Aggiudicato! Lo sai che il profumo di pino mi fa girare la testa. E poi c’è quel vino pazzesco, dal profumo inebriante... Kourós si chiama? Tornerei di corsa nel Peloponneso solo per assaporarlo ancora!”

   Il sorso finale di tequila non è ormai che il pretesto per tornare a guardarci negli occhi e scoprire di essere ancora, malgrado tutto, inesorabilmente innamorati.