Tutti insieme
King Of Mistery
2444 battute

Non riuscivo a vedere la strada o gli edifici che avevo intorno, tanta era la tensione che mi pervadeva.
Estrassi il misero bigliettino che mi ero preparato e lessi l'indirizzo segnato. La mano tremava in maniera convulsa, come in preda a un attacco.
“Ecco la libreria.”
Reprimendo la tensione che ancora regnava in me, finalmente varcai la soglia.
Era un locale basso e stretto. Dentro il freddo era insopportabile. Ma io non ci pensavo, occupato com'ero a rintracciare le persone per le quali avevo fatto tutto quel viaggio.
Una era a pochi centimetri da me: un individuo alto, magro, dalla faccia pallida e scavata. Non potevo sbagliarmi.
Un'altra era alle mie spalle, la riconobbi subito.
Gli altri dovevano essere nelle prime file, a sentire ciò che diceva l'autore che in quel momento stava presentando il suo libro. Erano lì tutti e sei.
Avevo trovato le mie prede.
Decisi di attendere la fine della presentazione per fare la mia comparsa. Quando li vidi uscire tutti e sei, a chiacchierare come vecchi amici, non ebbi più dubbi.
Mi misi sulla loro strada.
“Buonasera, scusatemi” li apostrofai.
“Cosa c'è?” chiese uno.
“Mi chiamo M. e volevo incontrarvi. Cercavo proprio voi.”
Facce perplesse.
“Ci conosciamo?”
“Sicuro. Vi ho anche spedito alcuni dei miei lavori, che poi avete pubblicato.”
Si guardarono l'un l'altro.
“Forse capite se vi dico che io sono... il dottore” e a questo punto le loro facce si rischiararono.
“Oh, ma certo.”
“Come stai?”
“Tutto bene il viaggio?”
L'atmosfera si fece meno tesa. Ciò bastò a reprimere le mie ansie, e ad alleggerirmi il cuore. Sorrisi.
Trascorsi una splendida serata. Parlammo dei progetti passati e di quelli futuri. Gli esordi, gli sviluppi e il destino del progetto a cui avevamo dato vita. Una conversazione a cui non avrei mai voluto porre fine.
La mia euforia, poi, non mi faceva badare assolutamente al tempo. Quando mi accorsi che avrei dovuto correre per prendere l'ultimo volo, sorse in me un pensiero amaro: non volevo andarmene. Ma non potevo fare altrimenti. Comunque, ero sicuro che ci sarebbe stata un'altra occasione per riprendere il discorso.
Li lasciai con la promessa che avrei continuato a collaborare col gruppo, anche se a distanza. Non li avrei mai abbandonati.
Il viaggio di ritorno fu pieno di malinconia.
E' con la stessa malinconia che mi accingo a completare questo mio resoconto. Malinconia mista alla speranza che presto li rivedrò, e potrò vivere con loro altri momenti felici, come mai mi è capitato di provare.