Scoop dantesco
Bruno Di Marco
1481 battute

Il mistero del quinto canto. Come può l’amore tenero e delicato che Dante descrive meritare un posto tra i lussuriosi. Paolo e Francesca sembrano più delicati dei fidanzatini di Peynet.
Qualcosa non funziona.
Dopo una ricerca approfondita che ha richiesto tempo, mezzi, pazienza, passione, ecc. ecc. finalmente digitando “Paolo e Francesca versione integrale” su google abbiamo effettuato questa clamorosa, straordinaria, eccezionale scoperta, un vero e proprio scoop che rivoluzionerà la storia della letteratura italiana: le bozze del quinto canto tagliate dal poeta, che chiariscono cosa successe quel giorno quando “…più non vi leggemmo avante..”

Con gesto si rapido e veloce
slacciommi della mia veste il busto
e sorpreso rimase senza voce

nel veder lo petto mio augusto
gli occhi suoi parevan fiammelle
come fari di arrapato gusto

Empiendosi le mani di mammelle
Con foga si tuffò sul fiero pasto
che mai egli ne vide di più belle

e ormai ardimentoso e lesto
estrasse la verga un po’ barzotta
che lo fallo non era poi modesto

all’uso della bocca ero si dotta
che del turgor necessario si tese
il membro viril pronto alla lotta

nel sollevar la veste mi espose
il culo mio si bello e tondo
che invidiosa anche la luna rese

e messami a mucca su tale sfondo
dietro a me si fece tutto fremente
il fallo mi strusciò gaio e giocondo

sui gluteii a lungo e intensamente
che anche prima di penetrarmi
già ululavo appassionatamente.

Si suppone che questi versi furono scartati per una mera questione di metrica