Attacco frontale
Manuel Serrenti
1699 battute

 
“Forza, attacca! In questo momento non se lo aspetta, basta solo la prontezza di buttarsi avanti con in braccio tutte le armi che hai ed è fatta. Cadrà, sicuramente.”
Questo pensiero martellava la sua mente da interminabili attimi, troppo brevi anche per essere calcolati.
“Perché aspetti ancora? Vuoi per caso perdere anche questa battaglia? Non puoi permettertelo, è una questione di vita o di morte. Ci sei solo tu, adesso. Ogni attimo che passa le tue possibilità di vittoria calano drasticamente. Lo capisci o no?”
Non è facile trovarsi in quella condizione, con tutti quei pensieri in testa, con l’istinto di sopravvivenza che continua a urlarti tutto quello che devi fare per uscirne vincitore. O almeno, vivo.
“Ti vedo ancora immobile, cosa vuoi fare? Restare qui immobile e aspettare l’attacco? Aspettare immobile tutto il fuoco del suo dannato arsenale? Eh? È questo quello che vuoi? Sei proprio un idiota! Muoviti che sei ancora in tempo!”
È facile parlare, facilissimo. Ma alla fine di tutto questo gran bel discorso, devo agire io, mica lui. Sono io che devo combattere a viso scoperto, urlando in preda alla disperazione e sperando di uscirne vivo. Mica lui.
“Forza, coraggio! Lo so che ce la puoi fare, non puoi restare immobile qui ed aspettare l’inevitabile. Forse, io conto su di te, so che ce la puoi fare.”
Ha cambiato tattica, ora è più rassicurante. Ma non serve, tanto quello che doveva dire l’ha detto. È solo un altro metodo per raggiungere lo stesso scopo: che io affronti il nemico. E va bene, facciamolo contento.
“Ho perso completamente la fiducia verso di te. La nostra storia non può continuare in nessun modo. Buona fortuna, e dimenticami.”
Sarà contento, ora. Almeno, spero.