Monotonia
ArimaneBis
2048 battute

 
Dopo anni di guerra, le missioni sembrano tutte uguali. Si comincia all’imbrunire, tingendosi il viso di nero e oliando i fucili; si aspetta fumando che il buio si impadronisca del paesaggio devastato, poi si esce, in sei, uno avanti, due a coprire i fianchi. Sto sempre ai lati, io; porto il mitragliatore pesante, ho occhi acuti e udito fine, buone gambe. Mi hanno colpito solo una volta, di striscio; quando mi sono risvegliato, al campo, mi sembrava di non riconoscere nessuno, ma è durata poco; in fondo siamo tutti uguali, noi soldati: stesse uniformi sdrucite, stessi tatuaggi, stessi visi segnati dall’indifferenza. Facile confondersi; un po’ come ieri, che mi è sembrato di rivedere, al deposito, il sergente caduto tre mesi fa, mentre prendeva la piastrina a quello che non era ancora morto e che gli ha sparato in faccia. E‘ scomparso dietro le tende delle latrine, quando sono entrato anch’io non c’era più nessuno.
Arrivano altri nuovi, oggi, come ogni giorno. Nuovi per noi, s’intende, ché pure loro hanno i portafortuna sotto le spalline, le loro giubbe macchiate, le loro cicatrici. Non ci raccontiamo nulla, quando poltriamo in branda: i posti da dove vengono sono come qui, il lavoro è lo stesso, cambiano solo i nomi, e magari qualcuno sembra pure di averlo già sentito.
Il tenente no, però. Quello è diverso davvero. Non toglie mai il berretto, parla poco, dice cose strane, non mastica coca o insulti; non porta talismani: non servono più, dice. Sta con noi da due settimane e non ci conosce ancora per nome, né noi ricordiamo il suo. Dicono che venga da quell’inferno del settore due, quello che è stato spazzato via col napalm; forse per questo non si rimbocca mai le maniche: sarà pieno di ustioni.
A volte con me parla, sempre laconico, mentre fumiamo l’erba, al tramonto. Gli ho detto delle cose strambe che mi pare di vedere: il sergente, i nemici con la stessa faccia di ieri, i posti dove si combatte, che sembrano sempre uguali. Noi siamo quelli che la guerra l’hanno persa – mi ha detto - non l’hai capito? Per sempre.