Pari e dispari
Alfredo Bruni
2483 battute

 
  Clementina II, che a dispetto del nome era un principe e non una regina, andava per i trenta. Pagò la birra alla cassiera vestita di bianco e uscì. Scavalcò un cadavere e all’incrocio tra la Quindicesima e la Sedicesima strada, vide Jolly.
  “Jolly,” disse, “ il tempo passa e mia madre non si decide a morire”.
  “Già,” disse Jolly, che lo conosceva da quando erano bambini. Una bomba esplose a pochi metri da loro. Non ci fecero caso. La guerra era scoppiata anni prima, ma ancora non c’erano né vincitori né vinti. Solo cadaveri e storpi riempivano le strade.
  Scavalcarono i corpi di tre morti ammazzati dalle schegge, e si instradarono sul rettifilo della Sedicesima, direzione Nord. “ Quando diventerò Re?”, chiese Clementina a Jolly.
  “Presto,” rispose l’amico con la sua voce cedevole. Per nulla al mondo l’avrebbe contrariato. Si conoscevano da quando avevano due anni e sapeva che se Clementina diventava Re, a lui sarebbe toccato un posto a corte. Sognava di diventare governatore delle cucine, e quella era la carica più importante, dopo il re e il principe erede. Ogni giorno avrebbe dovuto dare ordini ai cuochi, e anche se era magro come uno stecco, sapeva che dai suoi consigli, dipendeva la salute del sovrano.
  “Presto, certo, sarà molto presto,” disse ad alta voce Clementina. “E presto finirà anche questa guerra.”
  “Dovrai emanare un editto,” aggiunse Jolly.
  “Ne abbiamo parlato,” disse il futuro re. “Tutti potranno guardare il cielo nei giorni di festa. Questa storia dei cognomi pari o dispari, ha già fatto tanti morti. Domenica prossima mi sembra che tocchi alle lettere pari.”
  “E moriranno di nuovo tanti che hanno il cognome che inizia con la lettera dispari,” proseguì Jolly. “E quando la guerra sarà finita, cosa farai?” chiese.
  “Farò un bel discorso ai sudditi e dirò che siamo tutti uguali, che non ci sarà mai più distinzione tra le lettere pari e quelle dispari.”
  “Ben detto!”, esclamò Jolly e applaudì mentre una granata sfondava la saracinesca di un garage.
  “Poi riunirò un grande esercito di pari e dispari e invaderò la Francia,” disse Clementina. “E appena vinceremo la guerra, farò un altro editto che vieterà ai francesi di guardare in cielo. Per essere magnanimo, lo consentirò solo una volta all’anno.”
  “Mi sembra giusto,” disse Jolly. “Speriamo che tua madre crepi presto.” Così dicendo, entrarono nella metropolitana, tra morti pari e dispari, appena in tempo per salire sull’ultima corsa. Il giorno dopo sarebbe stato il 15 di maggio del 2007.