Che dovevamo fare?
Antonio Pennacchi
2500 battute

Come dice? Che eravamo invasori? Che siamo andati a casa loro a depredarli? No, lei non ha capito, noi siamo andati a portare la civiltà. Non li abbiamo sfruttati. Vada a vedere adesso come stanno. Sono tornati indietro di due secoli. Muoiono di fame. Malattie, pestilenze. Noi gli abbiamo portato la civiltà e ci abbiamo pure rimesso, altro che sfruttati. Là non c’era niente. Oro, diamanti, petrolio? Niente di niente. Mica come gli inglesi, che sono andati solo dove c’era il ben di Dio. Andavano e portavano via. Quelli sì che rubavano e depredavano. Come i francesi. Mica come noi. Noi non abbiamo portato via niente. Anzi, siamo noi che abbiamo portato là. Gli abbiamo fatto le strade, che loro avevano solo le mulattiere per i somari. Abbiamo fatto centinaia di chilometri di strade asfaltate, e ponti e ferrovie. Che dice? Che le abbiamo fatte perché servivano al nostro esercito per conquistarli? Però gli sono rimaste, quella è civiltà che gli è rimasta anche adesso: sono le uniche strade che hanno. E gliele abbiamo fatte noi. Chi ce lo ha fatto fare, dice lei? Per portare la civiltà. Quelli avevano ancora la schiavitù. C’erano i padroni e gli schiavi, si rende conto? E noi gli abbiamo portato la libertà, gli abbiamo spezzato le catene. E ancora ce ne sono grati. Ci vogliono ancora bene. Vada a chiedere in giro. Mica come francesi e inglesi, che nessuno li può vedere. A noi ci portano ancora adesso in palmo di mano. Dicono tutti quanti, in tutto il mondo: “Italiani brava gente”. Perché, secondo lei? Perché siamo stati buoni e gli abbiamo portato la civiltà. Cosa dice? Che gli abbiamo buttato i gas? Li abbiamo conquistati con l’iprite? E che ragionamenti sono? La guerra è guerra. Io ti vengo a liberare e tu mi opponi resistenza? Ma io t’ammazzo, te possin’ammazzà, ti stermino come le formiche. Lei pensi che hanno avuto pure il coraggio di fare un attentato al Viceré, sti delinquenti. Sette morti con le bombe a mano, a tradimento, ferendo perfino di striscio il maresciallo Graziani. Che dovevamo fare? Tre giorni di carta bianca ci hanno dato. Non vedevi più un moro in giro, per Addis Abeba. Tutti rintanati. Ma sono stati tre giorni di fatica. Si può dire che non ho mai dormito. E gli abbiamo fatto passare la voglia. Io, con gli amici miei, mi sarò fatto almeno una decina di tucul. Prima il fuoco con la benzina e poi granate a chi tentava di scappare: donne, bambini, chi era era. E tanti li ho finiti a bastonate. Che dovevamo fare? Noi abbiamo portato la civiltà.