Il suo corpo sopra di me
Angelo Zabaglio e Andrea Coffami
1225 battute

È ininfluente il suo corpo sopra di me.
Avrei dovuto parlarle del mio lavoro, della mia giornata storta in ufficio, di quel cazzo di dentifricio che mi ha imbrattato i fogli con i tabulari.
Il suo corpo è ininfluente.
Anche ora che è steso sopra di me, rosa e morbido.
Tiepido ed umido. Pesante ma svuotato.
Non avrei dovuto dirle quella frase, non avrei dovuto dirle nulla.
“La doppia penetrazione potrebbe essere pericolosa”.
Mi aveva avvertito già mio padre.
Ed ora, con le spalle che giacciono sopra il materasso bianco del mio monolocale, posso finalmente osservare le pupille della mia amante, posso sentire il suo odore di terra bagnata, posso ascoltare il silenzio delle sue narici spente.
Quel bisturi è ancora in terra bagnato dal sangue della sua schiena.
Non capisco se sto ancora scopando… non capisco se raggiungerò prima l’orgasmo o se il conato di vomito mi scivolerà sul collo come un budino caldo. È una gara persa ai dadi.
La coscienza è un mattone sgretolato a volte.
Il senso di colpa è come grandine che sbatte sopra un corpo di volpe in putrefazione.
È ininfluente il suo corpo sopra di me.
È ininfluente il mio cazzo dentro di lei.
È ininfluente…dopo che il nostro sentimento l’ha trafitta mentre la inculava.