Homo Homini Lupus
Roberto Cerisano
2500 battute

 
Maurizio era vampiro da 8 anni.
Aveva 40 anni quando diventò vampiro. La notte dell’addio al celibato con la prostituta sbagliata era stato anche l’addio alla vita. Maurizio era un non morto, nosferatu, e da quella notte non era invecchiato di un giorno. Nessuno se ne era accorto, neanche sua moglie Angela. Era solo invidiato per la prestanza e la potenza muscolare. E Angela era molto orgogliosa di lui. Maurizio sapeva che presto avrebbe dovuto inventarsi qualcosa, ma c’era tempo.
Al momento i suoi problemi erano altri: pagare il mutuo alla banca e provvedere alla dose di sangue quotidiano.
*
Era mezzanotte quando vide l’uomo uscire dal pub. Pagò la birra non consumata e lo seguì fino al parcheggio. L’uomo era giovane, alto e aveva muscoli da palestra. A lui piacevano i tipi grossi, in salute e molto sicuri di sé.
Gli volò alle spalle e lo prese alla gola avventandosi con le fauci, ma l’uomo lo afferrò per il braccio e lo fece volare via.
Brutto frocio riprovaci e ti spacco i denti” gli urlò.
Maurizio sorrise della frase e stava già volandogli contro quando un ragazzo più smilzo e giovane intervenne in sua difesa e allontanò l’uomo che salì in auto ridendo “brutti froci.”
Il ragazzo si avvicinò a Maurizio e gli tese il braccio per aiutarlo “tanti muscoli e crede di far paura” gli disse.
Maurizio afferrò il braccio del ragazzo e lo tirò a sé con violenza azzannandolo alla gola. Non ebbe resistenza. Gli succhio per minuti il sangue dalle vene, fino ad ucciderlo. Poi lo caricò in auto e gettò il corpo nei pantani mefitici fuori città.
 
La mattina era carico di energia. Aveva appuntamento con il direttore di banca per due rate scadute e non sarebbe stato facile avere ancora una proroga.
Mise gli occhiali scuri per proteggere gli occhi dal sole, unico handicap della sua condizione, e andò in banca.
Il direttore sedeva dietro una scrivania autorevole.
“Signor Vaccari lei non offre garanzie, a parte il suo appartamento che a questo punto diventerà della banca. Noi…, io ho fatto quanto in mio potere per agevolarla, ho creduto in lei… sbagliavo.”
 
“Direttore, è un momento difficile…le tasse… non può toglierci casa. I miei parenti mi daranno una mano… qualche settimana, sono sicuro…”
 
“Vaccari, lei mi dice sempre le stesse cose, che le tasse la dissanguano. Cosa crede che sono? Un vampiro? Io sono direttore di una banca…non posso fare altro.”
 
“Sono certo che lei non è un vampiro.”
 
“Guardi, ho altri appuntamenti… aspetti nostre notizie. Buongiorno.”
 
“Buonanotte direttore, buonanotte.”