Chiamale se vuoi... mutazioni
Giovanni Buzi
1639 battute

“Ne ho bisogno. Anche oggi”. Aperti gli occhi, fu il primo pensiero di Renata. S’alzò dal letto. Brivido freddo, il contatto col marmo. Nuda, andò verso il bagno. Lunghi capelli biondi, corpo perfetto; sapeva di piacere agli uomini. E gli uomini piacevano a lei. Doccia. Il contatto con l’acqua calda fu come il primo raggio di sole su una pianta. Una pianta carnivora. Forme sode, levigate, peluria di bimba, tentacoli di piovra. Vestito leggero, occhiali scuri. Spruzzatina di Sirenetta, spray con molecola PCI-371, estratto d’alghe. Un eccitante sessuale per donna lanciato con lo stringato slogan: “Provare per credere!”. Il prodotto funzionava. Eccome! Causa una misteriosa mutazione della molecola, dopo un mese le utilizzatrici di Sirenetta videro trasformarsi la vagina in una famelica piovra e il clitoride in una mostruosa lingua di camaleonte, scattante, appiccicosa. Il primo maschio avvistato veniva colpito e catapultato nella vagina-piovra che presto lo riduceva in poltiglia e lo digeriva. Il prodotto venne ritirato dal mercato. Troppo tardi. Migliaia di vagine-piovra erano in circolazione. Curarle? Impossibile. Altre mutazioni seguirono: uno spasmodico bisogno di uomini, almeno tre al giorno e... l’immortalità. Si cercò d’abbatterle. Inutilmente. Il corpo crivellato da pallottole, le donne-mutanti cadevano, pochi secondi e, come orrende zombi, riprendevano a camminare. Ogni uomo dovette nascondersi. Renata si guardò ancora un momento allo specchio. Si diede un’ultima spruzzatina di Sirenetta, sorrise leggermente e uscì. Era una splendida giornata. Per essere perfetta doveva solo adocchiare i tre maschi necessari.