L'originalità
Scillastrid
2424 battute

Si sveglio’. La situazione piu’ banale della giornata.
Per fare che?
Alzarsi.
Non viene da ridere?
In un paese spersonalizzato.
Primo pensiero: fare in fretta per arrivare al lavoro.
Lavora alla radio. 
Di proprieta’ del “Gorillone”. E’ un nomignolo non inventato seduta stante. Risale ai tempi della lotta per la “leadership”, cioe’ “chi e’ il capo?, o meglio “il padrone sono me”. Martina avrebbe scommesso tutto sul superamento di una mentalita’ cosi’ arretrata.
 
“Chi sbaglia paga!”, incute timore il “Gorillone”, alle aspiranti “stelle”.
Martina si rituffa sotto le lenzuola, cuscino arrotolato e tenuto stretto attorno alla testa con le mani.
“E’ una stella presa di mira?”
Lo sospetta. Si riaddormenta.
Quando il Gorillone fa il suo ingresso negli, tutti zitti. “La radio zitta!”, slogan mai usato. Martina vorrebbe dirlo in onda, pubblicizzarlo da far ridere da matti. Come spiegare il Gorillone?
Testa lucida. Naso bocca baffetti mento formano un tutt’uno squalesco. Il Gorillone colpisce, alla cieca. Tratta i dipendenti da sottosviluppati. “E’ mia o no la radio?” Parla al telefono e comincia con una botta di “vaffanculo” di prima mattina. Se e’ sera saluta con uno “stronzo!” accusa i venditori di perdere i clienti. Lui invece al futuro cliente sbatte sotto gli occhi il portacenere delle dimensioni di un piatto con la battuta “Fuma stronzo!”.
E’ una fucina di battute e di gestualita’ il Gorillone. 
“Fatemi svegliare bene!” Gira spiando da un ufficio all’altro. Sberleffa e tira calci a chiunque incontra. Si aggiusta il cappellone da vaccaro.
Entra nello studio principale. Guarda attorno alle pareti con un movimento lento di alienato, occhi spalancati. Grida “urgh!”  “roar” e’ il gas che lo fa schizzare verso le vette della potenza. Ha in mano un bicchiere di caffe’ lunghissimo, nero, ma e’ orzo solo orzo.
Grida salta gesticola, interrompe il programma.
“Ora vi licenzio tutti!”, proclama.
Martina, sorridendogli e definendolo, “Altezza” ne attira l’attenzione, lo calma, gli grida,  “NOIR!!!”, mostrando le unghie di gatta. Gli passa attorno al collo un asciugamano bagnato e stringe stringe stringe. Per il Gorillone il “NOIR!!!” e’ un aggiornamento della moda dei cappelli. Strozzato si affloscia a terra, “e’ in onda, non si preoccupi”, dice calma Martina. Sfila l’asciugamano dal collo del Gorillone e lo frusta, contando trenta quaranta volte.
Martina si alza. Prende a pugni il cuscino.
Giornata nera.