Piacere paradossale
Fernando Bassoli
2374 battute

Stavolta sì, che la paura s’impadronì di lei. Paralizzandola. Perché la paura altera, amplifica e soprattutto inchioda, svelando la faccia nascosta della luna, la cruda realtà mondana che appesta i colori di giorni troppo simili a grigie giostre, troppo uguali per essere definiti anche solo brandelli di vita in sequenza.
Pensò che qualche straniero si fosse intrufolato in casa per rubare o, peggio, per abusare di lei, dato che c’era sempre qualcuno che la seguiva fin sotto casa, destinandole pesanti apprezzamenti o invitandola a fare un giro in macchina per filar via a cento all’ora a caccia di emozioni forti, da bruciare al buio. Forse era quel maniaco di Sensi Caciottaro, concluse. Stava per gridare, ma sentiva la gola di ghiaccio e la lingua che si rovesciava all’indietro, quasi si muovesse per proprio conto. Sentendosi perduta, si rifugiò ancora una volta nella ripetizione della formula che richiamava il suo allenamento mentale all’autocontrollo. Il mantra della sopravvivenza. Concentrarsi sui battiti del cuore fino a dominarli. Dominare i battiti del cuore fino a concentrarsi. E così via all’infinito. Voleva urlare, ma non ci riusciva. Sperava che suo padre entrasse di colpo nella camera per salvarla, magari attratto da qualche rumore. Cos’altro sperare? Ma Venanzio, gonfio di vino, dormiva come un sasso, affondando la carcassa nel divanetto piazzato davanti alla tv rimasta accesa sui canali privati, dove scorrevano immagini di lesbiche che si leccavano la fica beate, intrecciandosi tra loro, mentre alcuni numeri telefonici in sovrimpressione invitavano a collegarsi coi Paradisi del sesso più sfrenato che facevano levitare le bollette.
L’ombra taceva e non muoveva un muscolo. A Nadia non rimaneva che fingere di dormire. Fingere, in fondo, era una cosa che le era sempre riuscita nel migliore dei modi. Anzi: a pensarci bene, non aveva fatto altro che fingere, da quando era nata. Aveva finto d’amare due genitori semianalfabeti ed egoisti, incapaci di darle una mano o un consiglio nel momento del bisogno… Aveva finto d’essere tutto sommato gratificata da un lavoro di merda… Aveva messo l’amore in un angolino, perché ad un certo punto aveva smesso di credere pure a quello… smesso di sognare… di coltivare speranze che ai suoi occhi erano sempre più simili a idiozie… E poi, in fondo, l’idea d’essere violentata non le spiaceva affatto.