Il posteggiatore
Massimo Gennari
2492 battute

Stamani mi sono svegliato presto. "..e che è una novità..?"direte voi. No. Però mi sono svegliato presto che dovevo andare in città a trovare una zia della Silvia. Veloce … veloce e presto … presto si parte. Tutta la  famiglia parte meno uno. Il piccino resta a casa che deve giocare con gli amici al pallone. Allora si parte in tre "... tre somari e tre briganti... solo in tre..." verso la città del giglio. Uscita A1-Firenzesud e poi verso i viali. Via che è tardi. Il guidatore dell'auto fa il suo mestiere. Guida e come al solito ("Perdindirindina.. quante volte ci sarò stato..?") sbaglia strada. Sa che deve andare sotto la piazza e ci passa davanti. Costeggia l'archivio di stato e poi il mercato di sant’Ambrogio. La vede la piazza. Tutta in pietra grigia a lisca di pesce. E come al solito si prende un cazziatone dalla Silvia. Incassa il colpo e gira a vuoto per diverse strade. Poi imbocca quella giusta e arriva all'ingresso del posteggio. La rampa è stretta e il biglietto è gelato. Ma siamo sotto. Il parcheggio è vuoto di domenica mattina alle 9. Dodici auto, un furgone bianco e basta. Una parete della costruzione è occupata da tanti disegni colorati. Li conto. Sono ventotto. Ventotto tavole di altrettanti progetti per la piazza che sta sopra. Ventotto come il numero dei becchi. In realtà scoprirò più dopo che di progetti ne sono stati fatti trentotto ma i primi dieci sono in visione al mercato coperto che oggi è chiuso. Il progetto detto "erbaallebestie555" è il nostro. Ed è dei ventotto di sicuro il più intrigante. Il meglio insomma. Intanto la famiglia se ne va dalla zia e io resto a cazzeggiare sottoterra. Ho voglia di una sigaretta. Brucio la prima bionda della giornata e rifaccio il giro. E nel mentre che sono intento all'osservazione di uno dei ventotto si apre lo sportello di dietro del furgone bianco parcheggiato li vicino. Se ne esce un losco figuro con la barba lunga e i vestiti imbrattati di sangue che mi guarda. Anche io lo guardo tra lo sbuffo della bionda. E allora lui mi riguarda e dice: "..che cosa ci fa lei qui...?". E io ".. sono a veder 'sta mostra.. perchè?" E lui "...lo sa è vero che non si pole fumare sottoterra?" E io: "... e allora?". E lui: "..non si pole fumare e spenga subito la sigaretta!" E io visibilmente turbato; mentre stiaccio il tubino di cartone bruciacchiato: "..lo faccio subito.. mi scusi... ma non sapevo. E poi lei chi è ?" E lui sogghignando, mentre tira fuori di tasca la pattata da sgozzo "Il posteggiatore".