Sentimenti
Emiliano Vitelli
2471 battute

Finalmente a casa, amata e desiderata casa.
Dopo una giornata di lavoro Emma finalmente avrebbe potuto tuffarsi nel letto, sotto le coperte.
Uscita dal bagno si accorse di aver dimenticato di accendere la luce della camera. Avrebbe spento i diffusori del corridoio e camminato un po' a tentoni per attraversarlo tutto e raggiungere l'agognata stanza. Emma allungò la mano verso l'interruttore, ma a pochi millimetri si fece inaspettatamente buio. Le sembrò di aver sentito il generatore scattare, se ne convinse.
-Non fa nulla, ci penserò domani- pensò ormai già abituatasi all'oscurità, la sua casa la conosceva a perfezione.
Fece un passo meravigliandosi tuttavia di sbattere contro la parete, quasi che il corridoio si fosse spostato. Sorrise della propria stanchezza.
Compiuti due passi sentì una mano raggiungerla da dietro ad accarezzarle la spalla destra, all'attaccatura del collo, si bloccò senza fiatare. Un gioco erotico che da sempre avrebbe voluto confessare al suo amante, un orgasmo strappato via, inaspettato, violento. Finalmente, lui lo aveva capito.
Quella mano si allungò sino al seno e poi discese sino al fianco sinistro. Emma era paralizzata, non capiva cosa stesse succedendo, ciò che la accarezzava, che strisciava sul suo ventre, non poteva essere un braccio, sembrava un serpente.
L'eccitazione si mescolò al timore senza che Emma riuscisse a scorgere il confine tra l'una e l'altro. Quel qualcosa si stava ora allungando sulla schiena risalendo sino alla spalla sinistra raggiungendo nuovamente il collo.
Sensazione di mille e mille minuscole zampe assalì, ad un tratto, la pelle di Emma, statua inerme di gelida paura. Milioni di vermi risalirono il corpo ed il collo della donna che tentò di sfogare la sua paura schiaffeggiandosi violentemente il corpo, seguì poi un urlo animalesco quando sentì che quei viscidi e striscianti insetti le stavano entrando nelle orecchie.
Presto non si udì più alcun grido, non vi fu alcun suono, i vermi erano in bocca, salivano lungo le narici, raggiungevano i bulbi oculari. La bocca di Emma si spalancò, forse in un ultimo istinto di  terrore, comunque non sarebbe fuoriuscito alcun grido perchè milioni di vermi le invasero la bocca soffocandone prima l'urlo e poi la vita.
Emma era dissolta ed un altro insetto era nato.
La casa di Emma aveva compiuto il suo atto d'amore, così come desidera fare ogni casa quando si sente molto curata ed amata da chi la abita.
Tutto sente bisogno di dimostrare il proprio amore.