Seraphim
Luigi Brasili
1616 battute

Sono sempre stato solo.
Senza sostanza, senza sentimenti, senza storia.
Solo silenzio snervante, sussurri, stagnazione.
Sdraiato su spoglie strisce sbiancate, sognavo speranze, senza speranza.
Sbiadite sensazioni stravolte, sconvolte.
Soltanto Seraphim sembrava scorgermi.
Seraphim, straordinaria saggezza, soave splendore.
 
Sono semplice scenario scurrile, sgraziata sorte, spregevole struttura scarnificata.
Sterco senziente, stupore scolpito su smunti spasmi sclerotici.
Sognavo sentieri stellati, seni strabordanti, sospiri sincopati.
Sentivo solo striduli sorrisetti strafottenti, spiacevoli sussurri.
 
Stantuffi sibilanti spingono sostanze sterilizzate.
Strumentazioni scintillanti sorvegliano sinapsi strappate.
Soffio sospiri spirometrici, senza strumenti sarei spento, scomparso, seppellito.
Sciocchezze!
Sarebbe stata sicura salvezza.
Se Seraphim sparisse, sì, solo se Seraphim smettesse, sarei sventurato sul serio.
S’insinua sovente, silente, splendido sguardo smaliziato.
Seraphim, spaventosa, sconvolgente, scopre sguaiati stiletti.
 
Spirali sanguinolente, stille sideremiche scivolano sulla stoffa sbiadita.
Seraphim, serpente spettrale, spinge, spreme, succhia.
Strali scarlatti scendono sinuosi sul suo seno smanioso, strappi spasmodici simulano sesso sfrenato.
Salto, scalpito, scivolo sul sottile sipario soprannaturale.
Sono svuotato, sereno.
 
Sei sazia Seraphim?
Soddisfatta sorride, s’inarca, sospira.
Sì. Sei sazia, sicuramente.
Seraphim, straziante sorte, sempiterna sirena succhiasangue.
 
Spietata, Selene s’inabissa silenziosa.
Seraphim, seccata, scompare scattando, spaurita.
 
 
Sono solo senza Seraphim.
Sono sempre stato solo.