Spettro inquieto di un uomo che fu
Vincenzo Barone Lumaga
2491 battute

- VÀ VIA! ! SEI SOLO UNA VISIONE!
Chiusa a chiave in bagno, la giovane donna singhiozzava terrorizzata.
- Ti piacerebbe, eh puttana? E invece non sempre i morti riposano in pace. Credevi bastasse cambiare città? A proposito,  quello lì sa chi sei veramente, e cosa hai fatto?
- A lui ho detto tutto di me, e ha capito. Mi accetta per quello che sono!
Da dietro la porta venne un risolino spietato.
- Bada, troia, tu non sai quello che dici. Io sono carne della tua carne, e ti conosco davvero. Solo io posso capirti.
- Tu non puoi fare proprio niente, perché non esisti più, ti ho detto addio. Vattene, Mario! OPPURE PEGGIO PER TE! TANTO NON PASSERAI DALLA PORTA!
- Non ne ho bisogno, Milly.
Lei ascoltò sgomenta: la voce sembrava provenire ora dal bagno.
- Io sono già qui…avvicinati allo specchio, mi vedrai.
Lei osservò una sorta di nebbia aleggiare sul suo riflesso.
Quando si accostò al lavabo per vedere meglio, uno scoppio di frammenti d’argento la colpì, mentre un’entità arcana varcava lo specchio, ghermendola…
 
- Tracce di stupro, dottore?
- Non posso dirlo con certezza, al momento. Del resto, la mutilazione dei seni mi sembra a sfondo sessuale, ispettore.
- Già.
Brutta rogna per l’ispettore. Una giovane donna morta. Ferite e mutilazioni prodotte da cocci di specchio in un bagno chiuso dall’interno. Finestra chiusa dall’interno. Un suicidio, tecnicamente. Eppure per il medico vi era stato stupro.
Poi c’erano quelle scritte fatte col sangue…“ La puttana di Mario”,”Mario è stato qui”, e via dicendo.
- Signore, posso parlarle?
Il giovane compagno della vittima aveva lo sguardo perso nel vuoto.
- Lo so, è dura per lei, ma è importante avere le informazioni giuste il prima possibile. Ha visto le scritte sulle mattonelle del bagno, vero?
Un fremito visibile sul viso di lui.
- Ecco…si tratta di questo Mario. Ne ha mai sentito parlare? Lo conosceva di persona, o era in rapporti solo con la signorina Milly? Insomma, chi è?
- Ispettore, lei è fuori strada. La mia Milly si è uccisa.
- Come lo sa?
- Non esiste nessun Mario. Non più, almeno. È…oddio, sto male. – Portò le mani sugli occhi. L’ispettore attese.
- L’ho conosciuta tre anni fa. Si era trasferita in città per rifarsi una vita. Ma a volte si manifestava ancora la sua personalità precedente.
- Mi scusi?
- Tre anni fa aveva fatto una certa operazione. Mario era il suo nome di battesimo.
 
L’ispettore ammutolì. Calò un silenzio tetro sulla scena del crimine.
Tranne per il suono, appena percettibile, di una risata soffocata, amara e crudele.