Vampiro tossico
Faust Cornelius Mob
2082 battute

Ancora una volta mi sveglio, ancora mal di testa, ancora tremori. Non so nemmeno come faccio a mettermi in piedi e togliermi di dosso la scatola di cartone in cui ho dormito, so solo che ho sete. Come ogni notte sento lo stomaco spremersi e le gambe cedere e l’unica cosa che mi viene in mente oltre al fatto che devo farmi è mandare affanculo in blocco registi, scrittori e tutti quelli che hanno contribuito al mito del vampiro figo e malinconico che gira con il mantello nero. Cazzate, credete a uno di quelli veri. Mi caccio una mano in tasca e tutto quel che ne salta fuori è una sacca di plasma per trasfusioni vuota e non ho soldi per averne altre sottobanco. Mi resta il Centro Emodipendenti che un po’ di sangue animale me lo passa  sempre, meglio di niente. A quest’ora di notte non c’è nessuno, meglio così, ho vergogna ( vorrei ben vedere, mi trascino, cado ogni due passi e puzzo come una carogna). Avanti così al Centro non ci arrivo mica, speriamo che quei tre tipi appoggiati a quell’auto me lo diano uno strappo. “Scusa vecchio me la fai una cortesia?” chiedo. Si girano, non dicono niente, bastano le croci celtiche cucite sui giubbotti. No cazzo anche questa no, non è giusto, conciato così posso solo provare ad allontanarmi, due passi appena e una pedata mi raggiunge alla schiena mandandomi bocconi. “No dai per favore sto male!”. Sì, come no, credici che ti ascoltano. Un calcio di punta nello stomaco che basterebbe da solo ad azzittirmi fa subito il paio con uno in bocca, spero che almeno finiscano alla svelta. Dopo un’oretta abbondante mi sputano addosso e se ne vanno. Non riesco a muovermi, devo avere qualcosa di rotto, meglio restare qui un po’ a riprendersi. Quando riapro gli occhi capisco che stavolta  sono nella merda sul serio: sta albeggiando. Posso mettermi a piangere, solo quello, piangere piano, con poco fiato. Le labbra secche, gli spasmi muscolari, tossisco, lo so che i denti tra poco cascano. Che merda crepare, il sole non arrivo nemmeno a vederlo: sulle guance al posto delle lacrime adesso ci sono i miei occhi che si sono sciolti.