Magno gaudio
Carlo Miccio
756 battute

 
Aspasia, rammenti tu il sapore
Di quei fulgidi pomeriggi estivi
Della nostra adolescenza?
 
Tu, studentessa milanese
Del liceo classico Parini,
in vacanza dai nonni,
Ed io, figlio di contadini,
Che ai nonni tuoi
Gli mungevano le vacche.
 
E noi due spersi per i campi di grano
Sotto l’afa del solleone,
respirando l’odore d’estate
e le merde secche
di quelle stesse vacche
che mungevano i miei nonni.
 
Ricordo ancora le labbra tue
Tradurre per me le iscrizioni in latino
sulle tombe antiche che costeggiano l’Appia.
E tu che sussurravi con voce strozzata
quei versi languidi
cullati dal tempo.
 
Che io mai più dimenticherò,
Aspasia, quella magica iscrizione,
Che mi hai tradotto fino in fondo
In un sugoso pomeriggio d’estate:
Cum magno gaudio fellatio tibi dabo.
Grazie, Aspasia, grazie.