Viola Viola, quando la lasci sola, a casa,
ti corre incontro e guaisce e ride al tuo ritorno
e dice: “ma che sei matto che te ne sei andato, e io?”
viola quando la lascio sola a casa
a me mi sente dalla strada
e la sento dal cancello cominciare a protestare: “ma dov’eri?”
viola quando è in casa sola
si aggira infelice per la sala e il bagno,
agguanta una maglia o un asciugamano e se li fa bastare.
Viola ti guarda dal basso verso l’alto
e senza dire parola sa aspettare
qualunque cosa venga.
Viola scansa la mano e rifugge l’abbraccio
dispensa parsimoniosa l’annusata e lo scodinzolio,
pare misantropa ma soffre l’abbandono.
Viola, quando viene con me
indugia su cacche e pisce lungo la strada
attende il mio vano parlar in libreria con le zampe conserte.
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