Amsterdam 1973
Federica LunaDiTraverso
1999 battute

Presi una tavoletta di legno da intaglio, di quelle strette e lunghe che odorano di legno ferito, e con la poca creta biancastra che mi era rimasta, la ricoprii delicatamente, forse per non farla gridare ancora di più. Poi vi misi sopra un lembo di plastica morbida, che strappai via con violenza.
La superficie rimase sbrindellata, come fosse stata tolta una pelle che la proteggeva lasciando vulnerabile il segno della privazione.
 
«La creta è pronta».
La toccai, ma non era ancora asciutta del tutto. Doveva assorbire.
Girai il polso e con un angolo di quella tavoletta mi tagliai. Una piccola incisione.
Lasciai colare un po' del mio sangue sulla creta che avidamente lo bevve e poi lo rigettò, sazia.
 
Era ora di andare.
Camminando per i vicoli ormai sicuro della strada che dovevo prendere.
Con il pensiero nelle mie tasche.
E la mia tavoletta.
 
Eccola.
I suoi occhi grigi, le sue mani anoressiche, il suo corpo asciutto.
Mi guardava.
La nostalgia mi si stagliò davanti come un brutto sogno.
Le presi la mano, come per volerla tenere e allo stesso tempo portare lontano senza lasciarla. «Andiamo da August, c'è poca luce là.».
Sorrise dolcemente. Io con lei rischio di perdere la strada.
Le mani, come i ricordi, non si lasciano mai.
 
August era il posto perfetto per qualsiasi cosa. I tavoli di legno. Le lampade di un liberty dei poveri, poco sobrio ma molto intimo. L'odore pungente di vino e birra. Noi.
Ci sedemmo vicino alla finestra. La gente passava, con i pastrani sgualciti dall'umidità che chiudono dentro tutte le paure.
Sul tavolo, appoggiai le mani e il bicchiere, la guardai. «Oggi ho fatto questo. Tieni».
Un silenzio triste si adagiò fra di noi.
«Siamo noi.», disse Leni. «È tuo, vero, il sangue?».
«Siamo tutti e due, Leni. la creta strappata. il sangue bevuto e sputato. i ricordi».
Leni toccò la tavoletta. Cercò di grattar via il sangue, ma non ci riuscì.
«No...non viene via», le dissi con dolore. «È finita, Leni».
«Lo so», mi disse chiudendo gli occhi.
Continuai a guardarla anche quando se ne andò.