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Luca Saraceno
2145 battute

Dietro un cespuglio. Corri a nascondere il tuo corpo anche in questa notte. Che è già quasi mattina.
Vai...e non importa affatto se io possa ancora sentire l'odore dei tuoi pensieri, mentre la piccola berlina scura abbandona il cortile spazzato dal primo freddo  di stagione. Tramontana. Mi chiedo.
La stagione già. L'inverno finalmente. Con le sue case chiuse e i sacrosanti piumoni disposti ad accogliere le nostre più intime confidenze. Io rimango immobile. Domani.domani, non lavoro.
Vai.e nascondi per bene il tuo viso in questa notte di luna quasi piena. Chiudi quegl'occhi che muoiono dalla voglia di tradire, sconfessare comandamenti un giorno impartiti e mai del tutto condivisi. Perché, forse, si può decidere di noi anche quando non si è in grado di scegliere.
Lui o me.
Tu insegni ed io rimango a lungo ignorante.
Quindici secondi. Nella rètina si staglia il riflesso degli stop lungo la breve discesa. Quindici secondi. Il tempo in media necessario ad un cancello automatico di discreta fattura come questo per richiudersi sul suo rumoroso clang. Il silenzio è rotto e vorrei battere un colpo anch'io; ma tu non sentiresti.. sei distante da me, ora come mai prima. Che senso avrebbe adesso, mi domando. E qualcosa si lamenta dentro me.
Non ho ancora digerito la cena, mi sa.
Un amaro caffè per la mia costipatezza sentimentale potrebbe essere di sollievo: ma che senso avrebbe adesso, nuovamente m'interrogo. Che senso avrebbe adesso. Meglio andare a dormire. Non mi muovo.
Domani non lavorerò.
Prigioniero. Di questo cortile. Di queste sbarre telecomandate, mi sento. Del vento che gelido schiaffeggia la pelle, nulla posso dire. E' solo vento e come tale passerà. Sarà già lontano, lui, quando più forte mi mancheranno le lacrime dei tuoi rimorsi. Sarà già brezza che sale dal mare quando ricorderò le mie mani su di te. Sarà già tempesta che solleva e riporta tutto giù, quando ricalcherò la mia faccia sopra stampi di emozioni, rimanendo ad osservare altri occhi chiudersi sconfitti sulla vergogna di un desiderio.
Mi sposto piano. E' solo una domenica di novembre. Non devo lavorare.
Magari oggi andrò in chiesa.
Forse non mi muoverò.