Abbastanza facile
Roberto Cerisano
2500 battute

La navata centrale si dilata alle mie spalle. Un lungo tunnel che si perde e sfuma in un'ombra. Mi guardo intorno e le altezze non aiutano.
Ho perso la verginità 5 anni fa. 29 anni io, lei 25.
Lavorava in ospedale. L' ufficio di fronte la camera mortuaria. Tre scalini e a destra incappavo nelle tette giganti di Betty, immerse tra gomiti e scrivania. A sinistra c'era odore di formaldeide, ma forse me lo immaginavo. Per quello deviavo sicuro a destra. Betty mi guardava sempre con occhi di miele e il suo viso era indulgente quanto basta per essere stato, io per lei, il quinto del nostro gruppo. Ah, se avesse saputo della mia innocenza: avrebbe tirato fuori da quegli occhi caramelle e zucchero filato. Così mi lasciai andare alle sue dolci labbra una sera di gennaio. Freddo e buio. Lì a sinistra, nei corridoi della camera mortuaria, su un lenzuolo bianco e croccante di una lettiga.
Sarà l'incenso a farmi pensare alla formaldeide e al corpo morbido di Betty. Un brivido sale lungo la schiena. Cerco conforto in sguardi amici. Il tunnel continua ad allungarsi in una prospettiva che schiaccia le figure sullo sfondo e le allarga. Mi sento come un Pollicino cui una ventata inattesa ha spazzato via la salvezza.
Le dita di Betty riprendono a carezzarmi la memoria. Il morbido del suo alito e le labbra crespe e la sua arrendevole disponibilità si sono spesso affacciate alla mente, quando ho avuto a che fare con tipe più fredde e aggressive. Betty invece era un piccolo animale, spaventato e il suo concedersi a tutti noi, e a tutti in generale, era supplica anziché impudenza.
Sdraiata sulla lettiga mi aveva tirato a sé: Mi vuoi? aveva chiesto. Con una esitazione un po' patetica, e io senza rispondere mi sono immerso nell'unica settima abbondante che mai il buon dio mi riserverà più. E lei ancora con lamento disperato: Dimmelo, ti prego. L'imperativo dello sconforto una virgola di pausa ed il verbo della resa. Ma nel gruppo, certo tipo di donna, andava per una sera E io del gruppo ero parte inscindibile. Solo quella sera mi concessi.
 
Davanti a me qualcuno si schiarisce la voce.
Me ne tornerei a 5 anni fa, alle gambe più comode di Betty, ma il tunnel è troppo lungo per correrlo senza che nessuno protesti e ci perda qualche lacrima e tutto sommato, mentre la guardo e penso al suo seno lieve e a quanto mi piace, come un Teseo stringo il filo e sento la tensione calare.
Le parole del tipo antipatico qui di fronte mi raggiungono. Le seguo, e rispondere Sì, lo voglio è abbastanza facile.