Un amore per sempre
Dante Taddia
2396 battute

Era successo. Un momento di distrazione e il semaforo era scattato sul verde: chi lo precedeva non era partito in tempo e lui aveva tamponato. Scese sbattendo la portiera dell'auto e, quando cominciò a scoprire che quei tacchi a stiletto supportavano due capolavori di gambe che preludevano a una meravigliosa architettura di un corpo mozzafiato che lo guardava ammiccante e sorridente, non resse e si calmò .
Le disse con una certa malizia nella voce: "Mi scusi, è stata colpa mia"
E lei  di rimando: "Lo  so benissimo".
"Mi faccia vedere se ha subito qualche  escoriazione,magari sotto al vestito, la posso accompagnare  al pronto soccorso".
In realtà al pronto soccorso, reparto cardiologia, ci sarebbe dovuto andare lui dato che non riusciva neanche a respirare per l'emozione:non di aver causato un incidente, ma per le parole che seguirono  "Perché non m'inviti a casa tua?" Non poteva crederci, ma era così. Lei lo aveva "rimorchiato" e a lui di essere rimorchiato non era mai successo. E poi da una ragazza così! Stentava a crederlo.
"La macchina la lascio da qualche parte. Andiamo con la tua"
Una cocacola, tanto per  fare due chiacchiere e si sa poi come vanno queste cose: amore a prima vista, tenerezze, coccole, sempre più coccole fino a... Fino a che punto lo immaginiamo. E da quel giorno fu un susseguirsi senza freno di coccole e dolcezze e...incontri molto ravvicinati. I mesi passavano. La gioia li rendeva quasi folli dell'amore che li univa. Lui spesso si chiedeva davanti allo specchio perché mai una ragazza così avesse scelto proprio lui. Ma lei sempre dolce e innamorata lo rassicurava con tutto l'amore di cui era capace. "Non ti lascerò mai, te lo giuro, mai e poi mai" e lui "Neanche io,mai".
Una mattina si sveglia ancora imbambolato da tanto amore.La chiama, Iris. "Iris dove sei? Facciamo colazione insieme!"
Andò in bagno.
Un biglietto era appoggiato fra la schiuma da barba e il rasoio. "Amore non può essere per sempre.Penserai a questi nostri giorni per tanto tempo. Io ti lascio.Non ti abbandono però. Abbandono questa vita. Ho l'aids e non c'è più nulla da fare."
Uno sbaffo rosso scendeva oltre l'angolo del biglietto,correva sopra al lavandino, a terra, alla tenda del bagno. Iris era lì,fredda,due tagli netti ai polsi ma un sorriso sereno.
Lui non disse nulla.La seguì.
La vicina confermò di avere sentito un colpo: "Sapete commissia' come 'na botta de fucile".