Le tentazioni di un gastronauta
Carlo Miccio
2500 battute

Le cose tra me e Lorna sono sempre andate bene, fino al giorno della mia maledetta promozione.
Da tre mesi infatti sono un gastronauta: perlustro il cosmo alla ricerca di ristoranti e trattorie da segnalare alla guida. Mi pagano bene, e viaggiare nello spazio mi rilassa, ma Lorna non approva, dice che passo troppo tempo fuori casa, non si sa mai dove, e l'occasione fa l'uomo ladro, e tutte quelle cose che dicono le donne quando non si fidano degli uomini. Lei vorrebbe che io chiedessi il trasferimento alla sezione surgelati, così potrei lavorare da casa. Ma c'è un problema: io odio il cibo surgelato.
Adesso per esempio fa l'offesa, da quattro giorni non mi chiama, ed io mi consumo di sensi di colpa navigando solitario per lo spazio. Perciò ieri sera non mi è dispiaciuto affatto quando una mutante mi ha chiesto un passaggio: solitamente non amo i mutanti, ma in fondo ero contento di interrompere la mia cosmica solitudine, per cui ho invitato a bordo la sconosciuta, e le ho subito offerto uno spinello di benvenuto.
Esce fuori che si chiama Topasia, progettata in laboratorio per lavorare nei bordelli dell'intera galassia: una macchina da sesso sintetico, insomma, e si vede che è sensibile all'erba, o forse solo in vena di straordinari, perché dopo un po' inizia ad insistere che vuole sdebitarsi per lo spinello offrendomi un pompino.
Io ringrazio imbarazzato, sudo pensando a Lorna e rifiuto cortesemente, ma lei non sembra prenderla bene: come punta nell'orgoglio, la zoccolona pneumatica inizia ad informarmi premurosamente di essere multitask, con tre vagine tutte perfettamente lubrificate.
Pensaci, l'hai mai fatto con tre vagine?
La proposta mi ha svalvolato i neuroni:  Sono umano, io, terrestre - ho risposto - sono fatto di carne e ossa, e con un pisello solo, capito? Che ci faccio con le tue tre vagine lubrificate, bambolona? Mi alleno a stenografare? La scema quasi si offende, e mi mette il muso anche lei: il cosmo è pieno di femmine permalose, e io sembro calamitarle tutte.
L'ho mollata sulla tangenziale: mentre già vedevo gli astrocamion rallentare avidi al pensiero di quelle tre vagine perfettamente lubrificate, ho aperto il portellone laterale e sotto la volta celeste mi sono concesso la sega più triste che mai il cosmo abbia conosciuto. Pensavo alle sue tre vagine lubrificate, ma intanto controllavo ansioso i computer di bordo, e mentre il mio seme rotolava lento in assenza di gravità sulle mie labbra un solo nome s'udiva tra i singhiozzi: Lorna, oh Lorna!!!