Almeno nel mio caso
Giuseppe D'Emilio e Stefano Marcelli
1490 battute

 
Se devo essere sincero, per voler scopare diciassette anni mi sembrano troppi.
Diciassette anni di carcere, dico.
Almeno nel mio caso.
Sì, sì, è stato giusto inasprire le pene per i pedofili, non lo metto in dubbio, il fenomeno aveva assunto dimensioni impressionanti. Ma, almeno nel mio caso...
 
Mi aveva fatto l’occhiolino, la cameriera; l’occhiolino! E il giorno dopo aveva scritto il numero del videofonino sul conto.
Ed era stata lei, dopo aver cenato insieme a lume di candela, a chiedermi se le offrivo una gomma di poromollgricks, e poi la seconda e la terza. “È suggerito l’abuso”, sta scritto sulla scatola, ma lo sanno tutti che succede già con la prima. E io sto per compiere sessant’anni, cazzo! Era il 31 ottobre del 2023, come dimenticarlo?
Si sa, con queste ragazzine che sembrano delle donne fatte non puoi mai stare tranquillo; ma la card d’identità mi tranquillizzava; data di nascita: 01/11/2005.
E io ho guardato l’orologio, le 11.01: meno di un’ora alla disattivazione del chip, il suo chip, quello che dice: adesso puoi aprire le cosce, farne un passaggio segreto che solo una lingua può aprire, una voragine per tutti gli appassionati. Ecco, io sono un appassionato.
Così, a mezzanotte e uno (non si sa mai, nemmeno con gli orologi atomici) la sfioro.
L’urlo della sirena mi rattrappisce timpani e cazzo. Ed è col cazzo ancora ciondolante che vengo portato su ’sto cesso di Titano, mentre la radio ricorda ai poliziotti di regolare gli orologi per il passaggio all’ora legale.