Assaggi
Marco Berrettini
1579 battute

 
Arrivavo direttamente da un bacio.
Me ne stavo lì seduto in cerchio. Si parlava di noi.
Volti nuovi, nuovi nomi.
E io contavo le donne, creavo il sottogruppo di quelle con cui, volentieri, avrei fatto l’amore, poi il sottogruppo di quelle con cui sarei stato anche più di una notte e, infine , quelle con cui avrei anche rischiato una storia.
Tre.
Troppe.
 
Martedì, nella stanza parole.
Mi risuona la sua paura atavica, ma non è nitida.
Soffocata? Violata? Abbandonata?
Cerco nella rete qualcosa di lei e trovo le mani, due volte.
Mentre parlo con altri le guardo, ancora non lo so, ma...
Vorrei toccare il suo anello fasciante, sfiorarle. Non oso.
Sale in auto e se ne va.
La inseguo per una buona mezz'ora nella notte, la vedo svoltare in una stradina.
Tiro dritto, poi inverto la marcia e mi infilo anch'io.
La vedo parcheggiare in un box sotterraneo di una villetta, mi fermo davanti al cancello aperto.
Lei si accorge solo adesso che sono lo stesso che aveva osservato vogliosa durante la serata, non aveva avuto il coraggio di parlarmi e io non avevo mai ricambiato lo sguardo.
Ora, però, lei ha paura, si sente scoperta. Si sente nuda, esposta nel ventre domestico.
Attacca.
La prendo per i polsi, la spingo delicatamente contro il retro dell'auto baciandola, poi, sempre tenendola, mi inginocchio davanti a lei. Con la testa le sollevo la gonna e struscio le guance sulle cosce. Mordicchio leggermente gli slip là dove stenta a nascondersi la voglia di lei.
Alice stringe le gambe quando la mia lingua si spinge oltre il tessuto, poi subito le apre.
Mi sollevo e in silenzio me ne vado.