Una storia di cinema
Vinicio De Marchis e Massimiliano Lanzidei
2500 battute

 
L'americano lesse la scritta bianca su fondo blu: "Roccasanta", diceva il cartello.
Imprecò e scalò la marcia per affrontare l'ennesimo tornante. L'ultimo, per fortuna. Parcheggiò e scese, sudato e nervoso, davanti a un bar. A gesti riuscì a chiedere un caffé e il permesso di utilizzare la toilette.
Ripensò alla giornata appena trascorsa, a quella stupida riunione con gli italiani. Mezza mattinata sprecata in discussioni sulla pornografia quando la cosa importante era la firma per l'uso degli studi. Il suo istinto gli diceva di continuare a prodursi i suoi film da solo, ma la proposta era stata allettante: Cinecittà, i costumi, i titoli sui giornali: "Russ Meyer sbarca in Italia". C'era cascato come un fesso.
Dopo due inutili ore aveva lasciato lì il suo avvocato e se ne era andato via in macchina. Da solo.
Aveva guidato senza meta, si era fermato per pranzo in un paese sul mare e poi aveva proseguito. Mentre rientrava aveva deciso per una deviazione e si era ritrovato a Roccasanta.
Ormai il sole era calato, l'idea di riprendere la macchina per affrontare la discesa era insostenibile. Alla festa che gli italiani avevano organizzato avrebbero potuto presenziare Lorna e le altre attrici e John, l'avvocato. Si fece indicare un posto dove dormire.
Si infilò in un vicolo, la targhetta sul portone diceva "Camere". Bussò.
La donna mostrava sotto la vestaglia nera il più grosso seno che avesse mai sperato di incontrare. La notte gli portò brandelli di possibili sceneggiature.
"La pienezza dei suoi seni impediva l'ingresso e rallegrava una luna rossa e lucente".
La mattina, uscito dalla pensione, incrociò una ragazza che portava una cesta in equilibrio sulla testa. Seguì ipnotizzato l'ondeggiare della sua gonna fino alla fontana dove altre donne erano chine su panni da lavare mentre tovaglie e lenzuola bagnate asciugavano al sole.
 "Pura femminilità, supreme rotondità in balìa dei venti", parole e immagini prendevano corpo, inarrestabili.
Era deciso, avrebbe fatto arrivare la troupe a Roccasanta, e magari sarebbero anche riusciti a coinvolgere qualche bellezza locale.
Rifece la salita di corsa. Aveva visto l'insegna gialla dei telefoni pubblici sulla porta del bar. Chiamò l'albergo di Roma.
- Russ, che fine hai fatto? - lo anticipò John, - Gli italiani hanno ricevuto la telefonata di uno che chiamavano "monsignore" ed è andato tutto a monte. Lorna e le altre hanno già preso l'aereo e sono tornate a casa, Se ci sbrighiamo riusciamo a partire anche noi. Russ, sei ancora in linea?