Sono dentro
Currer Bell
2474 battute

 
Questo posto è bello, la scala ripida mi porta giù, nel salone addobbato come un harem, pareti giallo zafferano e blu cielo si alternano nelle alcove, piccoli antri ricolmi di cuscini voluttuosi e già occupati da donne languide vestite di veli, come me, distese o sedute a cibarsi di frutta. Anche se lievi, i loro movimenti fanno scivolare le sete variopinte di cui si vestono, ne scoprono i polsi coperti di bracciali, le braccia e i seni mentre si baciano, si stringono, si imboccano dolcemente con grossi acini d'uva, si accarezzano e si assaggiano.
Mi sto eccitando.
Mi muovo piano per il salone, i piedi scalzi fanno tintinnare le catenelle dorate chiuse sulle mie caviglie, le cosce  appaiono ad ogni mio passo, su fino all'inguine coperto di pizzo, il cuore mi batte forte. Una delle alcove è ancora vuota e mi ci dirigo, preferisco sia un'altra a scegliere me...
Mi accomodo su un tappeto morbido che riproduce due amanti maschi, mi ci stendo sopra e mi faccio scivolare la veste dal seno nudo e dalla schiena, scoprendo così il mio collo, chiuso in una grossa catena dorata, un guinzaglio, che lego al tavolino basso accanto a me, mentre da un vassoio prendo una pesca turgida e la addento. È dolce. Il suo succo mi scivola sulla gola e scende tra i seni, bagnandoli e facendomi indurire i capezzoli.
"Sei qui", mormora lei e mi sorride mentre viene verso di me e mi si inginocchia accanto. È alta e mora, scura di carnagione e di occhi, dal sorriso affascinante, che ricambio inghiottendo la pesca.
"Continua a mangiare", mi invita la ninfa e io stacco un altro brandello di frutto coi denti, mentre la donna si china su di me e avvicina le labbra al mio collo. Con la lingua segue il succo, mi lecca piano la gola e più in basso, mi prende i seni tra le mani e me li assaggia, prima l'uno poi l'altro, facendomi aumentare l'eccitazione. Continuo a mangiare mentre lei mi si siede in grembo e con un gesto rapido mi afferra la nuca e mi attira verso di sé.
Il guinzaglio si tende e io mi sento soffocare.
Ora la sua bocca è sulla mia, me la apre vogliosa e sento i suoi denti e la sua lingua che affonda dentro di me alla ricerca del frutto che, ora, siamo in due a mangiare.
Poi col suo peso mi costringe a stendermi sotto di lei, riprende a baciarmi e leccarmi il collo, poi sempre più giù, arriva alle mutandine e me le abbassa mentre mi bagno, io inarco la schiena e affondo le unghie nei suoi capelli neri, desiderandola, gemendo quando la sua lingua mi penetra.