La doccia
Luca Albanese
1092 battute

 
Mentre l'acqua scivolava lungo il suo corpo, comincị a pensare a quelle gambe accavallate, avvolte da velati collant neri che andavano a perdersi in un delizioso paio di decoltè lucide, con tacchi da capogiro. Sembrava strano abbandonarsi in quel pensiero, ma era piacevole, divertente e poi sotto la doccia tutto era consentito. Mai avrebbe pensato ad un risvolto feticista della sua sessualità. Il getto caldo dell'acqua continuava affondare la tua pelle, il vapore aveva appannato i vetri e i sospiri si fondevano con esso. Una mano scese seguendo il pensiero di quelle gambe e del desiderio irrefrenabile di saltarle addosso, solo per accarezzarle, per sentire le labbra sfiorare il nylon. Ma ne aveva sentito solo il profumo e le bastava, almeno per il momento. Raggiunse un piacere improvviso, dovette tenersi al vetro sudato per non cadere a terra. Poi il fiato comincị a fare a gara con il cuore impazzito, usć dalla doccia, e anḍ a sdraiarsi, con la speranza di poterla sognare tutta la notte e la certezza che domani avrebbe avuto ancora il piacere di perdersi tra quelle gambe.