Tu chiamale se vuoi...
Matteo Gallo
2115 battute

 
Premessa.
Parlare di sesso in duemilacinquecento battute è come dichiarare ad una donna(pagina) l'eiaculazione precoce.
Dovendo andar di fretta, quindi, posso solo mescolar le carte, sperando, con molta fortuna, che ne esca un poker.
 
Sono uscito dal bagno, ho fatto quei tre scalini a salire, altri tre a scendere, ho aperto la porta e me la sono trovata davanti.
Ogni volta che faccio l'amore con una donna, penso che il nostro rapporto non sarà mai più lo stesso; ma non per l'atto in sé.
Penso di essere  diverso con ogni donna che mi ha visto nudo. Sono diverso con mia madre, mia sorella e quelle sfigate che oops i did it again pure cottè...ci siamo capiti.
Ma questa cosa non avviene con le altre, che possono al massimo avermi visto in tenuta da mare.
Con loro non accade.. comunque.
Davanti a me c'era lei, e il gorilla di Zezjel che sorride compiaciuto. Nei preliminari prendo tempo, cercando di non fargli capire che la notte che lei passa da me è solo il piano B rispetto alla serata che avevo in mente quando avevo varcato la porta di casa. Il sesso sicuro è imposto, ma anche l'astinenza fino a pochi minuti fa lo era, quindi silenzio, che la fuori è un brutto mondo.
Cercare certezze senza luce mi pare impossibile, e allungo una mano verso l'abat-jour, tramortendo così  la maschera che avevo deciso di indossare. Mi toccherà essere me stesso, penso, mentre lei è sparita sotto le coperte, magari già domani non si ricorderà il mio nome, magari non se lo ricorda nemmeno adesso, ecco perché continua a chiedere di un certo Mario.
Ahhh!!!!Finalmente ho davanti una ragazza che sa quello che fa, una ragazza che ha preso appunti  quando usciva con gli amici camionisti, una ragazza che non si vergogna di chiedere, ed io non mi vergogno a risponderle sempre si, con un sorriso da prima comunione.
Messa in atto la vera parità fra i sessi, mi giro su me stesso, come a richiamare in una danza ipnotica tutti gli dei dell'amore fino ad ora esisti, la musica dallo stereo continua ad andare ed è bello quando il testo lo scriviamo insieme...come Mogol e Battisti sotto le coperte...ma con meno barba e meno motociclette.