Che fortuna che ho
Rita Porretto
2471 battute

 
Ferma l'auto e mi guarda con un sorrisino complice, io mi guardo intorno, è notte e siamo in un posto sperduto che credo usino come discarica. Che romanticismo.
Mi mette una mano sulla coscia, a questo si riduce il concetto di preliminari in un uomo. Mi bacia, non è male. Cambio idea quando lui sottilmente mi fa capire cosa vuole. Si sfibbia i pantaloni e mi spinge la testa giù. Vorrei vedere lui al mio posto, che vuole? Che mi soffochi per la sua libido?! Senza contare la lotta con il cambio dell'auto che tenta di perforarmi la spalla! Un uomo certe cose non può capirle, non è semplice come sembra, devi tenere conto del ritmo, devi interpretare i suoi grugniti, devi in qualche modo zittire l'istinto di prenderlo a morsi e in tutto questo devi anche ricordarti di respirare! Non a caso lo chiamano lavoretto. A questo punto lui si mostra generoso, come solo un uomo sa essere. Non hai capito, non devi strapparmele le mammelle, non funziona così e per Dio i capezzoli non sono una manopola di un vecchio televisore! Cerco di deviare le sue attenzioni altrove, lui interpreta a modo suo. Aspetta! Non si mangia davvero quella! Mi serve! No, da lì faccio pipì, devi andare un po' più in la! Bravo, l'hai trovata. Beh? Che mi guardi a fare? Che cosa vuoi che ti dica mentre tieni la testa tra le mie gambe? Tesoro ti aspetti forse che faccia tutta quella serie di smorfie, gemiti, grida e tutto quanto tipo film porno? Bello mio nella vita vera certe cose te le devi sudare e detto tra noi al punto in cui sei al massimo posso dirti "ahi!".
Cerchiamo la giusta posizione. Di questo OVVIAMENTE devo occuparmene io. Dopo aver fatto sesso un paio di volte in un'utilitaria sei pronta per esibirti al circo, è pura scuola di contorsionismo! Sono sopra e lui mi guarda, che facciamo? Partita a carte?Ah no, lui aspetta me! Tesoro se ti dico un po' più a destra non ti sto dicendo per chi votare! Non è un solitario questo, ci sono anch'io ricordi? L'uomo è un animale egoista. Andiamo avanti per un po', lui è coinvolto. Io? Lasciamo stare. A un certo punto mi chiama Puttana.Cosa? Posso ucciderlo? Quale giudice mi condannerebbe? E lui che mi guarda tutto preso. Ma chiamaci così tua madre! Concludiamo, cioè lui conclude, io penso alla lista della spesa. Ci rivestiamo e per caso trovo le sue mutande, minimo risalgono alla seconda guerra mondiale, hanno uno strano colorito celestino, tipo ospedale psichiatrico, l'elastico credo sia morto anni fa. Che fortuna che ho!