Il piccone Non l'aveva mai presa così.
Era una follia e lo sapevano entrambi, ma lei aveva insistito tanto.
L'adrenalina le saliva dritta dal culo sino al cervello, le tempie iniziarono a pulsare sempre più forte ed ogni poro della sua pelle iniziò ad espellere sudore.
Anche lui stava iniziando a sudare. Lo vedeva godere dagli specchi appesi alle pareti e questo la eccitava ancora di più. Era lei ad avere il peso e la responsabilità della situazione. Solo una sua parola avrebbe potuto mettere fine al gioco.
Il dolore si fece più forte man mano che l'ano si dilatava e lei non poté fare a meno d'urlare con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Era piacere. Nessuno l'aveva mai capita come faceva lui. Nessuno aveva mai osato infliggerle tutto il piacere che lei aveva sempre desiderato. Era avida di dolore e di piacere e lui questo lo sapeva bene.
Lo vide sniffare un altra riga di coca ed anche lei chinò la testa ed infilò il naso nella ciotola del cane, che lui le aveva premurosamente riempito di cocaina. Tirò su di botto e lui spinse ancora. Urlò di nuovo. Questa volta era dolore. Subito dopo, però, divenne piacere. Un piacere enorme che le procurò il primo orgasmo. Lui la vide godere e non poté fare a meno di venirle nella schiena mentre spingeva sempre di più.
Lei non riuscì a godersi bene il primo orgasmo perché lo senti spingere ancora di più in fondo.
Urlò di nuovo. Dolore e un altro orgasmo. Stava raggiungendo la soglia massima piacere. Doveva dire la parola e lo sapeva. Questa volta però voleva raggiungere il limite massimo, anzi lo voleva superare e non l'aveva detto nemmeno a lui. Era sicura che non si sarebbe accorto di quello che stava per succedere, era troppo fatto. Infatti spinse ancora e si mise ad urlare pure lui.
Il sangue le colava tra le gambe e gocciolava sul pavimento dove iniziava a formarsi una pozza. Lei ne sentiva il calore e la densità sulla pelle. La eccitava.
Il dolore si era attenuato, come i rumori e le urla di lui. Dagli specchi lo vedeva godere ed urlare ma era tutto più lontano. Lei aveva sempre meno energie. Era in uno stato unico ed indescrivibile, come se si fosse iniettata quattro buste d'eroina in una sola volta.
Chiuse gli occhi e si preparò al suo sogno. Lui spinse ancora e lei ebbe un altro orgasmo.
L'ultimo.
Morì godendo.
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