La schiena va bene
Alessandro Maiucchi
2312 battute

 
"Buongiorno!" disse lei.
"Come buongiorno, ma che ore sono?" chiese lui con un'espressione di panico sul viso.
Lei gli poggiò una mano sul torace e lo costrinse di nuovo sdraiato. Meno male, la schiena era salva!
"Ma sei matto ad alzarti cosi'? Potevi rovinarti di nuovo la schiena, e invece devi stare sdraiato..." disse abbassando le mani sugli addominali contratti.
"Devo stare sdraiato... per quanto tempo?" chiese lui con aria innocente.
"Beh, non saprei... non ho idea di quanto puoi resistere, ma sono molto ottimista..."
Abbassò il volto su quello di lui, lo baciò delicatamente sulle labbra, e gli infilò la mano destra nei jeans.
"Francesca, non te la prendere, ma la schiena..."
"Oh, è vero, la tua schiena... doloroso, eh?"
Lo disse con voce suadente, mentre le dita affondavano nella pelle morbida, e sentiva battere contro il palmo qualcosa di caldo e palpitante di vita propria, che sembrava poco convinto di poter seguire le intenzioni del suo padrone.
"Posso immaginare il tuo dolore, non ci crederai ma è come se lo sentissi crescere" disse con un nuovo sorriso, e lo sguardo da compagna di banco comprensiva alla quale hai appena chiesto di copiare.
Marco cercò disperatamente di inventare una scusa plausibile, ma Francesca dovette capirlo.
"Ho letto su internet che lo sforzo fisico che un uomo deve compiere durante un atto sessuale dipende da molti fattori", disse mentre gli sbottonava i jeans e abbassava la lampo. "Per esempio se stai fermo in questa posizione, lo sforzo è minimo."
Non gli lasciò tempo per ribattere: l'elastico con la scritta Calvin Klein dovette faticare un po', ma ci voleva ben altro per metterlo in crisi. Marco abbassò lo sguardo. Vedeva una cascata di capelli rossi, che sembravano riflettere la luce del corridoio, un occhio verde e l'altro in ombra, alcune lentiggini vicino al naso di Francesca, e la sua bocca carnosa.
Chiuse gli occhi, vittima degli eventi, e si concentrò sui muscoli della schiena.
 
Una mezzora dopo lei gli crollava addosso, ombelico contro ombelico.
"Come va la schiena del mio paziente?"
"La schiena va bene", disse Marco con un sorriso soddisfatto. "Diciamo che va bene tutto, dottoressa."
Le prese il viso tra le mani e la baciò, quindi cominciò a muovere lentamente il bacino per sfilarsi.
Alla terza scossa, tornò a muoversi lei, ma non per andarsene.