Sulla spiaggia
Scillastrid
2386 battute

 
- Dai, sta ferma non muoverti,.
- Ma che hai stasera?
- Mare, buio, gambe, sei irresistibile.
- Balle.
- Te le vedi le gambe, risaltano nel buio.
L'afferro' per le ginocchia e la trattenne. Lei non ne voleva sapere. Piu' lui stringeva e piu' lei serrava le gambe. Aveva deciso che non gliel'avrebbe data. Perche'? non lo sapeva.
- E' tutta la sera che ti sto dietro, da quando siamo usciti dal castello.
- Che vuoi.
- Niente. Niente. Niente. - Il suo comportamento era imperdonabile, da timido senza coraggio e ora aggressivo. L'errore l'aveva commesso il giorno prima in macchina. Pareva che elemosinasse un bacio, una toccata di culo, una scopata. Invece avrebbe dovuto lasciarla perdere, snobbarla, ignorarla. Pero' se si perde la testa per una tipa che cosa ci si puo' fare? Si perde e basta.
Era notte fonda. Tre del mattino, orario fatidico. Le si spiaccico' addosso, preme' contro il corpo di lei.
- Ahia! - Era sdraiata sulla spiaggia pietrosa. - Cosi' mi violenti!
La lascio' perdere incazzato.
Si alzo' silenziosa; offesa? Si butto' lo zainetto sulle spalle. Saluto' agitando la mano. Sguardo perso verso il buio, il nulla, ma non su di lui. Gironzolo'. Parve ripensarci; torno' sui suoi passi.
Gli si accoccolo' vicino, ginocchia divaricate piantate nella sabbia e gliela sbatte' in faccia.
La contemplo' emozionato, riconoscente, speranzoso.
In un impeto di generosa intimita' come la intendeva lei e per farsi perdonare dei suoi ripetuti rifiuti, gli accarezzo' il mento e gli schiocco' un bacio in fronte.
- E' il premio per la nottata - beffarda.
- Sei fantastica, portentosa e magari un po' stronza - uscendo dai gangheri.
Scatto' in piedi. - Me ne vado.
- Dove!?
- Mi pare. 
- Mettiti a sedere! 
- Non mi comandi. Me ne vado.
Con un guizzo, a passo di leopardo, l'afferro' per una caviglia.
Lei cadde sulle "Pettegole", spezzando un angolo della cornice e il vetro del quadro.
- Che cazzo fai!
Le fu addosso, l'immobilizzo', mettendole una mano sulla bocca per impedirle di gridare e invece si udi' un "aaaaaahhhhhhh!" che si propago' per la spiaggia. Il morso gli aveva tagliato in profondita' il polpastrello dell'indice.
- Uffa! Casinari! Accidenti! Smettetela! Imbranati! La volete finire! - voci sovrapposte.
- Chi t'ha chiamato!
- Stai svegliando tutta la spiaggia!
Si lecco' la ferita.
- Per un pelo non m'hai staccato l'indice. La scopo' a fianco delle "Pettegole" rotte.